[Lost Odyssey] Recensione

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    Lost Odyssey

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    Console: Xbox 360
    Sviluppo: Mistwalker, Feel Plus
    Pubblicazione: Microsoft Game Studios
    Data di Rilascio: 29 Febbraio 2008 Versione PAL
    Modalità di gioco: 1 Giocatore
    Genere: J-RPG


    Quando il connubio tra arte e videogioco sfocia nella poesia, si hanno produzioni come quella di Lost Odyssey, una delle opere ludiche più sfortunate di sempre, ideata e narrata dal celebre papà di Final Fantasy: Hironobu Sakaguchi, il quale, dopo aver lasciato Squaresoft, fonda Mistwalker e raggiunge la sua vetta artistica con il titolo in questione, di cui adesso vi andremo a parlare!
    Uscito nel Febbraio del 2008, Lost Odyssey doveva essere l'esclusiva di punta della console di Microsoft, nonché un prodotto che avrebbe dovuto spronare le vendite dell'Xbox 360 nella terra del Sol Levante, paese in cui la console non è stata mai vista di buon occhio. Ed infatti, il lavoro di Mistwalker non solo si è rivelato un flop colossale in Giappone, ma non è riuscito nemmeno a vendere nel resto del mondo, totalizzando neanche un milione di copie complessive. Vuoi perché non è stato capito, vuoi perché fin troppo classico (motivo di lamentela di molti), vuoi perché da quando Sakaguchi ha lasciato Square vi era sempre motivo di criticarlo, qualsiasi cosa facesse, vuoi per tanti altri motivi e tutto questo fa comunque capire che non sempre la qualità ripaga, purtroppo... ed è un vero peccato, poiché sono opere d'arte come queste che oggi come oggi sono sempre meno frequenti nel panorama videoludico.
    Ma andiamo a (ri)scoprire l'essenza di Lost Odyssey, a prescindere dall'influenza negativa che attornia quest'immensa produzione ed andiamo a vedere il suo reale valore!


    Quando una persona muore, semplicemente... se ne va! Se c'è un posto dove vanno le anime... è nei nostri ricordi! Le persone che ricordiamo sono con noi... Per sempre!!
    Ed è così che si apre l'immenso scenario di Lost Odyssey, durante il trailer di presentazione, accompagnato dalla mitica Howl of the Departed, con testuali parole del millenario protagonista, Kaim Argonar, il quale viene afflitto e maledetto dalla perdita della memoria, vivendo senza sapere lo scopo del suo infinito viaggio e di cui avremo modo di scoprirne i dettagli tramite i favolosi e poetici Mille Anni di Sogni che vanno a riscoprire tutto il background del protagonista; scritti da un superbo Kiyoshi Shigematsu, noto romanziere giapponese!
    Il gioco, invece, inizia su un maestoso campo di battaglia, l'Altopiano di Wohl, con combattimenti cruenti all'ultimo sangue tra le due fazioni di Khent ed Uhra. Kaim appartiene a quest'ultima fazione ed entra in scena dopo qualche minuto, sconfiggendo i suoi nemici con estrema eleganza (e qui partirà anche una specie di tutorial per farci prendere confidenza coi comandi di gioco), finché una sorta di meteorite non cade sull'altopiano, rendendolo una mera e cruda distesa di cadaveri e distruzione. Ed è proprio qui che il gioco ci mostra le doti sovraumane del protagonista, il quale risulta l'unico superstite, insieme a Seth Balmore, una piratessa anch'essa immortale. Tutto ruoterà proprio intorno alla figura di Kaim e degli altri immortali, dovendo scoprire il loro obiettivo sulla Terra e il perché della loro immortalità. Ma il percorso sarà intriso di inganni e di misteri, nel quale una crudele figura si prenderà gioco di tutto e tutti per arrivare ai suoi scopi malvagi ed ottenere ciò che vuole, dando origine alla Rivoluzione Industriale Magica. Il tutto inizierà con una semplice indagine e dalla ricerca dei ricordi perduti, per poi trasformarsi a tutti gli effetti in una lotta estrema contro il male, dove non mancheranno azione, avventura, sentimenti, inganni ed emozioni, sfociando tutto in epicità e poesia con una buona dose di colpi di scena e puro pathos! Lost Odyssey saprà accompagnarvi in tutto questo con magia ed una cura immensa alla regia, grazie ad una narrativa favolosa di maestro Sakaguchi che è riuscito a contemplare momenti comici ed adrenalinici, toccando anche momenti di pura e mera tristezza, dove le emozioni prenderanno il sopravvento!
    Ma la cosa più importante di questa grande opera è come essa affronta certe tematiche, quali ad esempio la vita e la morte, toccandole con estrema profondità e in un modo molto originale ed unico, mai affrontate prima in tal modo in un videogioco. Ogni momento è narrato in modo impeccabile, con una regia dall'alto impatto emotivo, dove ogni elemento non è lasciato in disparte, perché tutto si colloca nel sentimento. Come se non bastasse, saranno proprio i Mille Anni di Sogni di Shigematsu (uno dei motivi di maggior lamentela del pubblico nutelloso) ad arricchire tutto questo, non solo con la poesia, ma anche con la filosofia, oltre che mostrarci il background di Kaim Argonar, ed è per tale motivo che ci troviamo di fronte ad uno dei protagonisti più profondi e curati che le opere videoludiche ci abbiano mai regalato, proprio per questo divario... per questo stacco tra tutto ciò che viene affrontato durante la storia e quello che si vive nei sogni, i quali non risultano fondamentali per la trama effettiva, ma per carpire al meglio tutti i significati nascosti tra filosofia, poesia e dilemmi, avendo a che fare spesso con vita e morte e conoscendo allo stesso tempo il passato del personaggio, in modo tale da poter meglio capire certe sue scelte, la sua crescita durante il gioco e la sua vera natura. Questi sogni, altro non sono che dei meri racconti scritti, con la particolarità di avere effetti sonori, metaforici e varie riproposizioni di design ambientali e non (tra cui anche degli artwork), nonché di effetti di luce e di colori, ma soprattutto una musica di sottofondo. Essi sono stati molto criticati e bistrattati dal videogiocatore modello, ma si tratta di uno degli elementi più interessanti, particolari ed originali di cui il titolo dispone; una delle caratteristiche più avvincenti di sempre ed uno dei modi migliori per caratterizzare i flashback del protagonista, rasentando il sentimento profondo e la poesia come in nessun altro modo sarebbe stato possibile.
    Non ho voluto soffermarmi troppo sui personaggi ed altri aspetti (tra cui anche la trama, se non dei piccoli accenni), proprio per concentrare ciò che ritengo più importante, nonché l'essenza stessa di questo titolo; vi basti comunque sapere che durante l'avventura avrete modo di conoscere diversi e carismatici personaggi, ognuno caratterizzato con sapiente cura, resi e sviluppati in modo impeccabile, dove la crescita di ognuno di essi risulta poi fondamentale e determinante nella storia, rendendo di fatto i personaggi molto umani, differenziando soprattutto gli immortali dai mortali, donando i giusti modi di pensare e di agire a seconda delle loro caratteristiche emotive e caratteriali.

    Parlando invece del comparto tecnico di questo titolo, considerando l'uscita nel 2008 (fine 2007 in Giappone), bisogna dire che l'Unreal Engine 3 fu spinto quasi al massimo. Caratterizzato da un tipo di ambientazione in stile steampunk e dal chara design del grande mangaka Takehiko Inoue, Lost Odyssey dispone di una direzione artistica notevole, formata da paesaggi suggestivi, repubbliche magiche, campi di battaglia, strutture futuristiche, scenari tetri e cupi e molto altro, con una caratterizzazione veramente straordinaria dei personaggi, i quali sono veramente ben curati e dettagliati, anche se i modelli 3D all'inizio possono lasciare un po' spiazzati, visto il particolare stile ed un tipo di vestiario peculiare, dove forse si intravede qualche scelta poco azzeccata con alcuni personaggi, ma nel complesso il lavoro svolto è di notevole fattura ed ogni dettaglio risulta favoloso. Stessa cosa dicasi per il bestiario, abbastanza corposo e per la caratterizzazione dei boss in particolare, i quali risultano tutti realizzati con cura. Non si può dire invece lo stesso degli NPC. Essi sono sì anche differenziati, ma non hanno la stessa cura dei vari personaggi principali ed importanti, e questo lo si può notare soprattutto dai volti, assolutamente più curati e minuziosi rispetto a quelli dei personaggi secondari. Pregevoli anche le animazioni, sia delle varie cutscene o filmati in computer grafica, sia in battaglia ed anche i movimenti sono resi in modo perfetto, un po' meno lo "sprint" che prende i movimenti standard dei personaggi velocizzandone solo i frame (e con Kaim questo si nota di più, molto meno con Seth, nelle poche fasi in cui prenderete il suo controllo). Altra cosa non convincente appieno sono le lacrime che rigano il viso, non curate in modo superbo come i volti su cui esse si posano. Ma a parte queste piccolezze ed alcuni cali di framerate che possono capitare (non in modo frequente, sia chiaro), tecnicamente il gioco è veramente delizioso sotto tutti i punti di vista, anche sulla gestione della telecamera che viene sfruttata in modo alquanto buono sugli sfondi a telecamera fissa, con la possibilità anche di zoomare per osservare meglio le varie aree. Anche i maestosissimi fondali risultano di gran livello ed il lavoro svolto nel complesso è veramente eccezionale, tenendo conto soprattutto di un budget molto risicato che ha forzato alcune scelte di stile; infatti, Lost Odyssey richiama molto i vecchi J-RPG, non solo per il Battle System a turni, ma anche per molti altri fattori.
    Sulla colonna sonora, invece, non c'è molto da dire se non che il compositore è nientepopodimenoche Nobuo Uematsu, e dove vi è Sakaguchi, c'è anche lui ed il lavoro svolto dal noto musicista nipponico, creatore di composizioni musicali di altissimo livello come The Landing, Dancing Mad e One Winged Angel, è veramente eccezionale, sotto ogni punto di vista! OST strepitose, strappalacrime, struggenti, epiche, adrenaliniche, rimatiche, e chi più ne ha più ne metta! Ma l'apice, Uematsu, lo raggiunge con gli accompagnamenti musicali per i racconti dei Mille Anni di Sogni, dove ogni nota è un colpo al cuore... ricreando dei sottofondi che si fondono in modo perfetto con le parole lette nei racconti, riuscendo quindi a donare un'atmosfera senza eguali ed unica, in un modo che nessun altro sarebbe riuscito a fare. Ogni momento, ogni emozione è sapientemente accompagnata con la musica, sempre adatta e mai fuori dalle righe, sempre un tutt'uno col racconto e tutto ciò che li caratterizza.

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    Gameplay e Battle System classici e tradizionali... il male?
    Siamo dunque arrivati al punto cruciale di questa recensione! Uno degli aspetti più criticati di Lost Odyssey... il gameplay ed il suo battle system molto classico! Però, ora mi sorge una domanda... una domanda che spero a cui tutti sappiano dare una risposta. Perché criticare le meccaniche classiche di un gioco? Avete mai visto un platform criticato perché lo scopo è quello di arrivare alla fine del livello saltando sulle varie piattaforme che lo compongono? Oppure avete mai visto un TPS criticato perché lo scopo è sparare più nemici possibili facendosi strada per i vari stage? Non credo! Certo, si può criticare quello che non funziona bene, oppure qualche idea mal sfruttata o ancora dei difetti evidenti... ma un J-RPG sostanzialmente è formato da un battle system ed esso può essere a turni oppure in tempo reale. Però, se si sceglie un BS a turni, perché criticarlo essendo troppo classico? Non ha alcun senso logico, poiché essere classici da quando è reato? Specie se poi, come nel caso di Lost Odyssey, non mancano piccole innovazioni. Sarebbe come criticare Super Mario perché non ha il doppio salto, o meglio, seriamente, anche Bravely Default per il suo BS, eppure non mi sembra che abbia avuto tutte queste critiche e lamentele, anzi... i videogiocatori sono stati contenti del ritorno dei combattimenti a turni, allora perché massacrare l'opera mastodontica di Sakaguchi? Semplice... perché è di Sakaguchi! Perché nel 2008 il genere dei J-RPG aveva subito dei cambiamenti e quindi tutto quello che era a turni o classico, risultava per molti tedioso e quindi era il male; dimenticando che i più grandi J-RPG sono stati proprio i classici e Lost Odyssey riesce ad essere classico, ma fresco allo stesso tempo, per i motivi sopracitati riguardo le tematiche che affronta e per la struttura stessa del BS; tradizionale, ma con toccate innovative ed un sistema di crescita ed affinità veramente interessante.

    Come in tutti i J-RPG, anche in Lost Odyssey avremo una sorta di modalità esplorativa, dove parlare con le persone, comprare oggetti, armi e quant'altro nei negozi, trovare i vari collezionabili e così via, e quindi, chiaramente, un sistema di combattimento. Ed andiamo a vedere in primis proprio questo: il BS dell'opera di Mistwalker, come ribadito diverse volte, è un sistema classico a turni. Di nuovo, all'apparenza, sembra che introduca poco, se non addirittura niente, ma in realtà ci sono delle piccole novità davvero interessanti e che ora andiamo ad analizzare.
    Partiamo subito con gli anelli, utili per potenziare alcune caratteristiche dei nostri personaggi. Vi sono svariati tipi di anelli presenti nel gioco che permettono danni diversi a seconda dei nemici e delle loro caratteristiche. Una volta equipaggiati, compariranno in battaglia, durante il normale attacco, due anelli di puntamento sul nemico e con la semplice pressione ed il rilascio del tasto RT sarà possibile eseguirlo al meglio. In pratica, a seconda di quando viene rilasciato il tasto, apparirà l'esito dell'esecuzione: Male, Buono oppure Perfetto. Inutile dire che migliore sarà l'esecuzione, maggiori saranno i danni, oppure che vada a segno una particolare funzione dell'annello (tipo avvelenamento; ci sono maggiori probabilità di avvelenare un bersaglio se l'esecuzione è perfetta anziché sbagliata).
    Gli anelli sono molteplici ed ognuno risulterà molto utile. Infine sarà addirittura possibile potenziarli, nonché elaborarne alcuni per crearne di nuovi. Gli anelli permettono una marea di strategie sempre diverse e sempre avvincenti, di battaglia in battaglia.
    Altrà novità, abbastanza interessante, è la gestione della Formazione del party in battaglia. Non è cosa assolutamente nuova la formazione, dato che è possibile ormai da tempo posizionare i personaggi davanti e dietro, però in Lost Odyssey vi è una caratteristica nuova, ossia il Muro Difensivo, denominato CG.
    Si tratta appunto di un muro difensivo che difende i personaggi posizionati dietro di esso e la sua resistenza è proporzionale al numero e alla resistenza di quelli che avete posizionato davanti. La barra CG è formata da 4 livelli e più essa scende, maggiori saranno i danni che i personaggi della fila dietro subiranno. Sarà poi possibile, tramite abilità, recuperare l'energia della CG.
    Tuttavia, anche il nemico disporrà della CG ed infatti le battaglie prenderanno un pizzico di strategia in più proprio perché dovrete quasi sempre sconfiggere prima i nemici davanti per diminuire la barra così da poter colpire poi quelli posti dietro infliggendo danni maggiori. Più avanti, nel gioco, sarà possibile utilizzare delle abilità di alcuni personaggi per raggirare qualsiasi difesa e quindi per poter colpire i nemici dietro con colpi alla massima potenza, senza contare che l'ultimo personaggio del party avrà come arma un fucile e quindi i suoi attacchi andranno diretti, essendo questa un'arma a lungo raggio, senza che il muro difensivo attutisca i colpi.

    Infine, l'immortalità dei personaggi come Kaim (oltre questi, vi saranno altri tre immortali nel party), permetterà di poter apprendere le abilità dei personaggi mortali (questi, invece, sono cinque, per un totale di 9 personaggi in tutto). Tuttavia, non sarà possibile imparare più di tre abilità, ma grazie ai Semi Dello Slot, potrete incrementare di uno gli slot, in base a chi decidiate di dare questo oggetto. In totale vi sono 48 Semi Dello Slot, quindi sappiate che non sarà facile trovarli tutti e che non potrete quindi aumentare all'infinito gli Slot Abilità degli immortali (ci saranno comunque degli accessori appositi per aumentare il numero degli slot abilità degli immortali). Oltre alla possibilità di poter apprendere le abilità dei mortali, gli immortali potranno apprendere anche le abilità degli accessori equipaggiati. Gli immortali, inoltre, una volta morti in battaglia resusciteranno dopo quattro turni. badate bene, però, che se cadono tutti durante il combattimento è Game Over (logicamente, se no non avrebbe avuto alcun senso).
    E se tutto questo non bastasse, sappiate che potrete cambiare equipaggiamenti, anelli e accessori in battaglia senza utilizzare nessun turno (invece se volete cambiare la Formazione del party in battaglia, ve ne costerà uno... ma questo è dovuto per la strategia che la Formazione comporta in battaglia).
    Altra cosa fondamentale di Lost Odyssey è che il livello dei personaggi incrementerà in ogni luogo o dungeon, fino ad un certo punto, proprio per evitare di arrivare ai boss ad un livello di combattimento maggiore rispetto ad essi, in modo da rendere sempre avvincenti le battaglie, nonché di utilizzare soprattutto la strategia per vincere.
    Quindi, nonostante si tratti di un J-RPG molto classico, di novità nel battle system ce ne sono eccome. Inoltre i maghi, grazie ad accessori specifici, potranno utilizzare anche magie che non sono presenti nelle loro abilità. Tra l'altro, poi, ci sono anche delle magie che necessitano di due o più turni per essere utilizzate, ma per far fronte a questo vi sono poi ulteriori magie o degli oggetti in particolare per velocizzare i tempi di lancio degli incantesimi.

    Pertanto, l'unica critica che davvero possiamo muovere a Lost Odyssey è sui tempi di caricamento tra una battaglia e l'altra, i quali potevano essere un pochino più brevi (niente comunque di grave od indecente come viene fatto passare in giro) e sulla varietà non eccessiva degli scontri casuali (e per quanto i combattimenti casuali siano una scelta stilistica, vedere i nemici su schermo come Blue Dragon sarebbe stato comunque meglio, probabilmente... soprattutto per i soliti haters che cercano il pelo nell'uovo). Non che essi siano fatti male oppure troppo semplici o quant'altro. Semplicemente, in ogni luogo o dungeon i combattimenti sono poco differenziati e si affrontano le solite tipologie di nemici. Ovviamente, da location a location cambiano totalmente, però in ogni singola sezione sarebbe stato sicuramente gradito qualche tipo di scontro in più. A ripagare questo piccolo difetto vi è però comunque una difficoltà ben calibrata anche degli scontri casuali, i quali si riveleranno essere abbastanza strategici e all'inizio non basterà la semplice esecuzione di "Attacco" ripetuto a tambur battente, ma dovrete invece studiare la strategia giusta ed utilizzare gli anelli più adatti alla situazione da affrontare.

    Fatte le dovute premesse sul battle system e la parte diciamo tecnica del gioco, andiamo ora a vedere tutto quello che compone il titolo in questione. Il gioco è formato da varie location e dungeon che andremo ad esplorare mano a mano nel corso dell'avventura. Affronteremo caverne ghiacciate, fogne infestate da mostri, palazzi futuristici, templi, castelli, navi e molto altro ancora. Ogni location dispone poi di forzieri da scovare, enigmi o puzzle da superare e vari oggetti nascosti che è possibile scovare interagendo con l'ambiente che circonda Kaim e co. Potrete infatti guardare sotto a dei poster, negli armadi, nei vasi, colpire gli alberi o delle rocce e molto altro ancora, per scovare una marea di cose interessanti, tra cui i semi, per un totale di 99 unità in tutto il gioco. Questi particolari semi potrete consegnarli a delle creature strambe, simili ai conigli, che troverete nelle varie location del gioco, ossia i Pipot, nascosti in alcuni vasi... li riconoscerete subito perché sentirete il loro verso strambo e vedrete le loro orecchie fuoriuscire dai vasi in cui essi si nascondono. Ogni volta che gli porterete 20 semi, vi daranno in cambio qualcosa, senza contare che poi vi saranno anche i semi dei Pipot, i quali sono unità specifiche da portare a Pipot in particolare, per ottenere varie cose in cambio, fino al "premio" finale. Ma quella dei Pipot è solamente una delle tante quest secondarie che sono presenti in Lost Odyssey. Troverete infatti tante altre cose extra, come il ritrovamento dei pirati di Sed (uno dei personaggi del gioco), i forzieri invisibili, boss secondari, tutte le magie, tutti gli accessori, oggetti speciali da portare ai rispettivi proprietari, minigiochi, caccia al tesoro, missioni secondarie e molto altro ancora e tra queste spicca Il Cortile. In pratica, si tratta di un particolare luogo dove affrontare dei combattimenti con condizioni ed obiettivi speciali. La vittoria comporta il ricevimento di due stelle, ma la vincere con la condizione speciale nascosta ve ne darà ben tre. Il Cortile poi si divide in quattro livelli di difficoltà sempre crescendo, dove vincere risulterà poi sempre più complicato e le stelle serviranno per ricevere dei premi in particolare.
    Per quanto riguarda la mera fase esplorativa, il gioco risulta all'inizio un pochino più lineare, ma non per questo privo di cose extra da fare... tutt'altro! Ma sarà dal disco 4 in poi che prenderete il controllo del Nautilus, una nave volante e sottomarina, così da poter esplorare i fondali dell'oceano e poter scovare i vari oggetti, tesori e semi nascosti, nonché dei luoghi segreti, nel quale potrete trovare varie cose (anche se per trovarli tutti, avrete poi bisogno del Boa Bianco), boss secondari, minigiochi e subquest. L'esplorazione dell'overworld è quindi determinata dai mezzi di trasporto, in quanto non sarà possibile esplorare il mondo semplicemente a piedi, dato che una volta usciti da una zona, apparirà il menù di navigazione dove potrete scegliere le varie destinazioni, man mano che le sbloccherete. Questo potrebbe essere visto come un difetto, ma a conti fatti non lo è, dato che comunque l'overworld resta esplorabile con le varie navi e non mancheranno nuove zone da scoprire. Inoltre, con il Nautilus potrete esplorare anche tutto il fondale marino della mappa e scovare tutto non sarà per nulla facile. Prima ho accennato tra le varie cose la caccia al tesoro: sappiate che parlando con i vari abitanti in giro per il mondo, essi potrebbero accennarvi qualcosa riguardo a vari oggetti in particolare, dandovi indizi su dove cercare. Alcuni tesori, però, necessiteranno di una sorta di rilevatore che passa da livello 1 a 3, per scovare tesori più complicati (tipo quelli in fondo al mare). Si tratta di una quest secondaria molto simpatica e trovare tutti i 32 oggetti della caccia al tesoro (variano da armi ad accessori) non sarà per nulla facile. I forzieri, invisibili, invece, sono un'altra cosa e potrete scovarli solamente dopo aver ottenuto un certo gingillo. Sono veramente tante e molteplici le cose da fare in questo titolo che non riuscirei mai ad elencarle tutte.

    Parlando poi dei dungeon, sappiate che i vari puzzle e rompicapi di Lost Odyssey sono tutti dannatamenti avvincenti e notevoli, mai monotoni o ripetitivi. Le varie sezioni da superare risultano quindi sempre avvincenti e mai stancanti, alternando battaglie, esplorazione ed enigmi in modo veramente intelligente e superbo. La struttura dei vari dungeon tra l'altro aiuta, poiché essi sono sempre differenti e particolari, ed ognuno è caratterizzato in modo originale e con trovate molto simpatiche e di pregevole fattura, il che non li renderà mai di fatto stancanti o noiosi. Il team Mistwalker si è veramente sbizzarrito per cercare di renderli tutti diversi tra loro e di gran qualità. Persino in quelli simili tra loro (poiché appartenenti alla stessa categoria) c'è gran divario e originalità.

    Infine, soffermandoci un attimo sui Mille Anni di Sogni, sappiate che anch'essi sono scovabili proprio come dei collezionabili. Tralasciando quelli principali del gioco, i quali vi appariranno in determinati momenti in particolare, tutti i restanti verranno trovati, invece, in varie situazioni. Infatti, Kaim, rievocherà le memorie dal profondo del suo cuore se ascolterà dei dialoghi in particolare, se vedrà delle scene o in altre situazioni simili. Proprio come può capitare a tutti, insomma; spesso, infatti, i ricordi ritornano alla mente solo tramite qualcosa che vi fa ricordare quel determinato momento.

    L'avventura vi accompagnerà per ben 4 DVD di gioco, per un massimo di 40/45 ore di sola quest principale (di meno o di più in base poi alle abilità del giocatore). Ma se il vostro obiettivo sarà scoprire tutto quello che il gioco offre, allora le ore si moltiplicano e diventano molte di più, poiché le cose da fare sono tantissime e vi garantiranno sane ore di divertimento, ma soprattutto di emozioni, garantite da cotanta bellezza videoludica!

    Giudizio Finale
    Lost Odyssey, nonostante il budget risicato, riesce ad essere ugualmente uno dei massimi esponenti del genere ludico dei J-RPG, nonché uno dei migliori giochi di tutti i tempi! Un capolavoro assoluto creato dalla brillante mente di Hironobu Sakaguchi, il celebre papà di Final Fantasy ed accompagnato dalle splendide note di Nobuo Uematsu! Lost Odyssey oltre ad essere un videogioco è una vera e propria esperienza; un viaggio tra il sentimento e le emozioni, portandoci ad affrontare con filosofia aspetti e temi maturi e profondi che da sempre accompagnano l'essere umano, in un modo impeccabile ed in chiave ludica strabiliante! Criticato perché troppo classico, quando poi la maggior parte delle persone si lamenta delle continue evoluzioni e stravolgimenti delle saghe famose, finite sull'orlo del baratro per colpa di sviluppatori privi di idee e passione che guardano il mero, sporco e vile denaro, adattando tutto alle masse per introiti facili e veloci. Criticato perché non innova nulla... ma mai affermazione più errata, fu! Lost Odyssey sa essere classico, ma allo stesso tempo innovativo, grazie ad un battle system sì tedioso e forse antiquato (se così vogliamo considerare le meccaniche tradizionali, ma in realtà sono aggettivi sbagliati), ma riesce anche ad introdurre delle peculiarità interessanti ed un sistema di crescita maturo e profondo tra mortali ed immortali, ma soprattutto, introduce i Mille Anni di Sogni, i quali risultano a conti fatti una vera e propria innovazione del modo di concepire il background di un personaggio contemplato allo stesso tempo dalle tematiche che il gioco affronta.
    Questo, signori miei, è quindi, senza troppi giri di parole, il miglior J-RPG della scorsa gen! Nessuno probabilmente sarà d'accordo, ma raramente ci si imbatte in opere d'arte di tal livello e profondità. Lost Odyssey è un capolavoro incredibile che merita attenzione, poiché non ne ha avuta troppa, ingiustamente... Il destino di questa produzione è stato triste e crudele! Infatti, meritava sicuramente molto di più. L'opera maestra di Sakaguchi è incantevole sotto ogni punto di vista ed ogni appassionato di J-RPG (ma anche di videogiochi in generale) che si rispetti, non può non giocare a questo straordinario titolo! Se ancora non l'avete giocato, rimediate al più presto una Xbox 360 (se non ce l'avete già) per godervi questa perla ludica di elevato spessore e bellezza... non ve ne pentirete, assolutamente!




    Pro:
    - Trama fantastica e tematiche toccate con una profondità mai vista prima in un videogioco
    - I Mille Anni di Sogni
    - Colonna sonora strepitosa ed adatta in ogni circostanza
    - Sistema di affinità tra immortali e mortali ben caratterizzato
    - Tantissimi extra e cose da fare

    Contro:
    - Tempi di caricamento un pochino lunghi, in alcuni frangenti
    - Pur essendo un capolavoro, non è adatto a tutti... ma se apprezzate il classico, fa per voi


    Valutazione
    Grafica: 8.9/10
    Sonoro: 10/10
    Giocabilità: 8.6/10
    Longevità: 9.7/10
    Trama: 10/10
    Voto
    9.6




    Edited by Isma92 - 5/4/2015, 22:58
     
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8 replies since 4/4/2015, 02:45   545 views
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