Posts written by Kuraisu

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    Disponibile la demo di Berseria sullo store giapponese!



    Pare che essa abbia due modalità di gioco: la Scenario Mode (con combattimenti, esplorazioni e scene con i personaggi) e la Combat Mode (con solo combattimenti).
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    Davvero una bella recensione! Mi è piaciuta sopratutto per la chiarezza e schiettezza con cui hai parlato del difetto principale del gioco, ossia la trama.
    Per il resto, sono sicura che Conquista si mostrerà ai miei occhi come un Fire Emblem degno del nome, data anche forse la sua osticità in molte fasi di gioco. :asd:
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    Nuovo trailer dedicato alle classi!
    A quanto pare, queste sono più di 30 e sono state aggiunte nuove abilità e nuove magie rispetto al'originale.


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    A Lyric for Odin Sphere Leifthrasir
    Una completa resurrezione


    Odin Sphere è un RPG sviluppato da Vanillaware e pubblicato per Playstation 2, nel 2007, da Atlus in Giappone e in America e, nel 2008, da Square Enix in Europa, considerato come l’erede del dimenticatissimo RPG old school Princess Crown, pubblicato nel 2005 su Sega Saturn e, in seguito, su PSP.
    La sorte di questo titolo non fu delle migliori: il periodo in cui venne alla luce era il pieno passaggio tra la PS2 e la PS3, il periodo di gloria della console di sesta generazione videoludica stava per giungere al termine e presto la settima generazione sarebbe stata alla portata di tutti. Tuttavia, nel 2016, avviene la resurrezione: viene pubblicato, infatti, per PS3, PS4 e PSVita, il remake Odin Sphere Leifhtrasir o, come preferisco chiamarlo io, Odin Sphere in modalità Furia per diverse ragioni, oltre alla citazione riguardo all’omonima modalità di Oswald: questa nuova versione è stata completamente ripulita graficamente e adattata in termini di gameplay sia per gli amanti del passato, sia per coloro abituati a RPG più moderni.

    Inizio ponendo un gigantesco grazie ad Atlus, per aver deciso di sviluppare nuovamente Odin Sphere, salvandolo dal dimenticatoio assoluto con il portarlo nell’attuale generazione, rendendolo molto più di un semplice gioco con i controcazzi, almeno per quanto riguarda la mia esperienza. Ovviamente, non posso mancare di ringraziare la persona che mi ha fatto provare la demo e che mi ha regalato il gioco, con un solo giorno di ritardo dal Day One.
    Ma procediamo con ordine, da adesso in poi.


    Odin Sphere parte subito con una scena estremamente drammatica: la morte della sorella di Gwendolyn



    La trama di Odin Sphere ha come palcoscenico il mondo di Erion e i suoi reami, tutti coinvolti in una violenta lotta per la conquista del potere, nonostante i regnanti e i personaggi che caratterizzano ciascun territorio siano tutti diversi tra di loro.
    Per tutta la storia, il ritmo degli eventi rimane costante e scandito: in ogni capitolo ci avviciniamo sempre di più alla meta e nessun azione di qualsiasi personaggio è fine a se stessa. A differenza di tantissimi RPG, la cui trama è composta principalmente da un inizio lento, noioso o dove i personaggi non compiono nulla di concreto per almeno una dozzina di ore di gioco, gli ingranaggi di questo marchingegno chiamato Odin Sphere partono a girare appena il giocatore, nei panni della piccola Alice, decide di leggere il primo libro.
    Le storie dei cinque protagonisti non fanno altro che dare l’elemento climax al tutto, in quanto più si prosegue, più forte ruotano gli ingranaggi da poco citati: nella storia di Gwendolyn abbiamo una sorta di introduzione generale alla maggior parte dei regni, in quella di Cornelius le complessità all’interno di Titania e la spiegazione della terribile maledizione Puka - la quale colpisce in prima persona molti personaggi incontrati, nell’insieme degli eventi di Mercedes si conclude la presentazione dei regni con i dissidi politici di Ringford, con il libro di Oswald viene data luce a molti retroscena sopratutto della prima e della terza storia e, infine, con la storia di Velvet si introduce ciò che succederà nell’ultimo libro giocabile. Queste cinque storie, se prese singolarmente, potrebbero risultare prevedibili e ciò non posso negarlo; tuttavia, ciò che certamente rimane interessante è l’intreccio, il risultato della combinazione di tutte queste a fare la differenza.
    Nonostante la poca presenza di plot twist per la maggior parte del gioco, la trama è indubbiamente uno dei suoi maggiori punti di forza.

    Un altro dei maggiori pregi di Odin Sphere sono senza dubbio i dialoghi, anch'essi legati allo storyboard; per essere credibile e presentarsi con maturità, qualsiasi storia deve avere dei personaggi con interazioni sensate e studiate, altrimenti qualsiasi evento perde di senso e realismo, aspetti che rimangono importanti pur trovandoci in un mondo dalle tinte fantasy.
    Le interazioni tra i vari caratteri si mostrano oltre tutto questo, poiché non sono solo sensate e scritte degnamente, ma si adattano anche al contesto narrativo: se durante gli scontri vediamo un lessico bellicoso e solenne, nelle scene più tranquille o sentimentali si raggiungono toni romantici e a dir poco poetici.


    Ingway è uno dei personaggi più misteriosi e intriganti



    Se la storia è sublime, con i personaggi Odin Sphere raggiunge il picco assoluto: abbiamo dei protagonisti dinamici e con una propria personalità, che vanno oltre l’essere delle semplici marionette sopratutto con i loro percorsi durante la propria storia: Gwendolyn abbandona la via del dovere e della schiavitù per agire secondo la sua propria volontà, Cornelius affronta una maledizione a testa alta impegnandosi per trovare una soluzione anche per tornare dall’amata, Mercedes smette di comportarsi da viziata e inizia a prendere le sue responsabilità da regina, Oswald si libera dalle proprie catene di oscurità e rimorso per andare incontro alla libertà conferitagli dall’amore e Velvet cerca in continuazione, insieme al fratello, un modo per prevenire la profezia della stessa madre e rivedere Cornelius.

    Gli antagonisti e i personaggi secondari non sono assolutamente da meno: per la prima categoria abbiamo Odino, Re Onyx non il Pokémon, i Saggi, Melvin ma sopratutto Valentine con il suo background e la disperazione che porta con sé… tutti questi potrebbero risultare simili in quanto arroganza e bramosia di potere, ma hanno tutti storie e personalità differenti e uniche. Per la seconda tipologia, invece, abbiamo il misterioso Ingway, che nasconde uno dei plot twist più importanti della trama, e i tre Draghi: inizialmente ostili, ma i quali finiranno sempre, in qualche maniera, ad aiutare i cinque protagonisti.
    Nessuno è inutile o dimenticato, tutti quanti contribuiscono a dar luce agli eventi e ad arricchire il comparto narrativo del gioco, i cui personaggi formano assolutamente uno dei suoi punti più forti.


    Cosa avrà mai voluto dire?



    Preparatevi a sfregarvi le mani in tutti i sensi possibili prima di mettere mano su questo titolo, perché vi accorgerete ben presto che qualsiasi aspetto giocabile in Odin Sphere, sia questo una battaglia o meno, è letteralmente oro colato.
    Inizio a parlare del sistema di combattimento, che è stato modernizzato apposta per l’uscita del remake: dinamico, immediato e divertentissimo, non particolarmente complesso ma che fa il suo dovere primario, ossia intrattenere il giocatore. Ciascun personaggio ha un sacco di abilità sia attive, sia passive e ciò permette anche una buona personalizzazione dei personaggi: possiamo scegliere quali abilità potenziare al meglio, quali utilizzare in battaglia e come posizionarle in un menù apposito dove assoceremo una skill a una combinazione del tasto Cerchio e della levetta sinistra. Impossibile non fare gli elogi al sistema di sviluppo, semplice ma ben strutturato: necessiteremo dei Fozoni, energia rilasciata dai nemici una volta sconfitti e che giocheranno un ruolo notevole all’interno della storia, per aumentare il livello delle già citate abilità per un massimo di 5 per le attive e di 3 per le passive.

    Una cosa del comparto giocabile di Odin Sphere che mi ha letteralmente stupita è il suo sistema di leveling: non si guadagna esperienza sconfiggendo montagne di nemici, quanto più... abbuffandoci come maiali. Non vi sto prendendo in giro, nel corso della nostra avventura, infatti, troveremo svariati tipi di cibi che, se mangiati, ripristineranno PV e aumenteranno la nostra esperienza; ci sono i semplici frutti, coltivabili con gli appositi semi e con una certa quantità di Fozoni, i singoli ingredienti - come latte, uova e formaggio -, le carni e, infine, i veri e proprio piatti da ristorante, i quali li troveremo o nel villaggio Puka, o nel ristorante itinerante di Maury nelle aree di riposo.
    Per quanto ogni storia fosse un susseguirsi delle stesse aree di battaglia, non ho mai avvertito sensazioni di ripetitività ed eccessiva linearità; inutile dire che questo succede quando un gioco è sviluppato come si deve.


    Velvet quando attacca sembra una ballerina di danza del ventre



    L’impatto visivo di questo RPG è senza dubbio una gioia per gli occhi: gli sfondi degli ambienti sono minuziosi e dettagliati, tutti i personaggi acquistano unicità grazie al loro desing curatissimo e ricco di particolari. Nonostante i dissidi che lo caratterizzano, Erion è un mondo coloratissimo e vivo, dalle molteplici sfumature.
    Applausi anche per le animazioni; nella versione originale, queste presentavano spesso dei lag o cali di frame, ma il remake è completamente privo di sbavature sotto questo punto di vista. L’aspetto grafico è un altro degli elementi che rende Odin Sphere a dir poco incantevole, così come la sua eccezionale direzione artistica.

    Un piccolo appunto per l'ambientazione, aspetto che valuto particolarmente nei videogiochi di questo tipo: se siete amanti dei mondi fantastici occidentali, rimarrete assolutamente soddisfatti e rapiti dagli scenari magici che esplorerete. Per quanto le menti dietro a tutto questo siano giapponesi, si notano ben pochi clichè di questa etnia a noi lontana e troverete, inoltre, alcuni elementi delle mitologie europee, una su tutte quella norrena.


    Titania è indubbiamente una delle città meglio disegnate



    Colui che si è curato della colonna sonora del gioco è il maestro Hitoshi Sakimoto, noto per aver composto le musiche di Final Fantasy Tactics e Final Fantasy XII. Bastano semplicemente un nome e un cognome a dirla lunga? Non è detto, perciò mi permetto di dilungarmi: le tracce di Odin Sphere sono semplicemente eccezionali per il genere a cui appartengono. Avendo questo una scenografia fantasy-medievale, ci si aspetta pezzi puramente orchestrali e così effettivamente si presentano. Non solo il loro stile si sposa degnamente con l’ambientazione, ma anche con le situazioni e le atmosfere presenti; ad accompagnare le battaglie abbiamo musiche frenetiche e le quali coinvolgono tutti gli strumenti di un corpo orchestrale, in particolar modo gli archi, mentre in giro per le città o nei momenti di calma avremo ritmi più moderati e saranno i fiati a predominare.

    Per quanto riguarda la parte sonora, mi sento in dovere di menzionare un altro aspetto estremamente importante per un videogioco odierno: il doppiaggio, che in Odin Sphere è stato diretto come Dio comanda. Chi ha sulle spalle una buona esperienza da giocatore di RPG riconoscerà gran parte delle voci, troviamo infatti doppiatori di buona fama come Karen Strassman (voce di Gwendolyn, ricordata anche come Aigis di Persona 3 e Anna dei recenti Fire Emblem), Yuri Lowenthal (voce di Cornelius, conosciuto nel mondo degli RPG come Yosuke da Persona 4 e Cecil da Final Fantasy IV), Stephanie Sheh (voce di Mercedes, conosciuta anche come Natalia da Tales of the Abyss e Histoire da Hyperdimension Neptunia) e molti altri ancora. Non credo affatto di avere un’interpretazione preferita in quanto tutti siano stati in grado di riflettere, servendosi della sola voce, la natura, la personalità e le emozioni dei personaggi.
    Chi mi conosce ricorderà il mio giudizio riguardo alla voce di Oswald; ritenevo infatti il tono troppo grave e scuro per un ragazzo dall’apparenza giovane. Conoscendo meglio il personaggio e osservando la sua oscurità sopratutto iniziale, mi sono ricreduta completamente: Derek Stephen Prince (voce anche di Takaya da Persona 3 e chaos da Xenosaga) è forse l’unico nel mondo dei doppiatori americani conosciuti ad accompagnare un personaggio del genere sia nei suoi momenti di buio, sia nelle scene più serene.


    Quale OST dimostra le abilità di Sakimoto meglio di questa?



    L'ultima questione da discutere è la longevità: la sola storia dura all'incirca 30-40 ore, ossia lo standard assoluto per un RPG. Completarlo al cento per cento non richiede molto in più, il platino è alquanto semplice da ottenere e giocando solo la trama si avrà, come minimo, metà dei trofei.
    Non mi sarebbe dispiaciuto se la trama fosse durata leggermente di più, ma considerando sia gli eventi, sia il rischio di avvertire seriamente il senso di ripetitività, probabilmente è meglio così.
    Per quanto Odin Sphere non sia uno degli RPG più longevi, reputo la sua durata più che accettabile e che permette di non tralasciare assolutamente nulla, rendendo l'esperienza tutt'altro che affettata.


    Mercedes passa al lato oscuro dei veggie con un’insalata dietetica sul cucuzzolo della montagna


    Conclusione
    Tirando le somme, Odin Sphere non porta niente di particolarmente innovativo o mai visto prima nel mondo degli RPG. Tuttavia, la sua trama ben studiata e personaggi carismatici, accompagnati da combattimenti vivaci e un’ambientazione ben curata, rendono l’esperienza assolutamente coinvolgente.
    La versione Leifthrasir si mostra come la degna rinascita di un titolo che è stato salvato dall’essere completamente dimenticato, offrendogli una seconda possibilità in maniera da coinvolgere sia i veterani, sia i neofiti del genere.
    Consiglierei questo gioco a tutti gli appassionati degli Action-RPG e a chi cerca una storia intelligente con personaggi ben pensati, mentre lo sconsiglierei a chi ama le strutture di gameplay rigide, lente e mai lineari.


    La frase più poetica, romantica e commovente di tutto il gioco




    Tecnicamente la recensione sarebbe finita qui, ma mi sentivo in dovere di aggiungere un’altra conclusione al tutto. Se ciò che avete letto poco prima è un chiudersi sopratutto oggettivo dei miei pareri, sappiate che ciò che segue è una considerazione puramente personale e oserei dire intima. Nel caso volevate farvi semplicemente un’idea del gioco potete finire di leggere, altrimenti (tranquilli, non seguono spoiler di trama) aprite il tasto…
    Odin Sphere rappresenta appieno il mio ideale di RPG perfetto.
    A lungo mi domandavo: cosa deve avere un gioco di questo tipo per essere considerato perfetto? Tempo fa mi sarebbe bastata anche solo la bella trama, un gameplay accettabile e poco più... ma adesso?
    Sono certa assolutamente di avere le risposte: se un RPG (ma, volendo, anche un videogioco in generale) deve essere da me considerato eccezionale, pretendo abbia una trama coinvolgente, sensata ed emozionante, dei personaggi tutti diversi a cui io mi possa affezionare e tutti quanti utili ai fini degli eventi, un gameplay divertentissimo che mi facesse salire la voglia di giocare e rigiocare anche la battaglia più banale, una grafica ben disegnata e delle musiche orecchiabili, di alto livello e che mai avrei potuto scordare.

    Sembra io stia idolatrando Odin Sphere come un modo alchemico usato per inserire materia divina in un disco? (Semi-cit.) Probabilmente sì, e allora una domanda sorge spontanea: Odin Sphere ha difetti?
    Sì, ce li ha, è inutile che io faccia la fanatica del cazzo osannando fino allo sfinimento quello che ormai è diventato uno dei miei videogiochi preferiti di sempre, perché rispondendo “No, Odin Sphere è la perfezione assoluta, senza sbavature, che chiunque dovrebbe giocare prima di morire altrimenti non merita la vita eterna” non solo mancherei di rispetto a buona parte dei lettori e a chi non lo ha apprezzato, ma non farei altro che mentirvi.
    Il difetto principale di Odin Sphere è l’eccessiva linearità, che a lungo andare può diventare fastidiosa a chi non è abituato agli RPG delle ultime due-tre generazioni; oltretutto la trama, per quanto io l’abbia apprezzata, è visibilmente prevedibile e i cosiddetti twistoni si contano sulle dita di una mano, per quanto sconvolgenti.

    Sapete cosa vi dico? Se dovessi con una bacchetta magica aggiustare queste pecche, preferirei non farlo; Odin Sphere è perfetto anche con essi, in un modo o nell'altro. E devo ammettere una cosa, non solo questo gioco mi ha toccata nel profondo dell’animo nonostante il suo poco realismo, ma mi ha anche aiutata a farmi un'idea completamente mia di perfezione: quando qualcosa è perfetto? Quando non ha difetti ed è impeccabile sotto ogni punto di vista?
    Per quanto riguarda la mia esperienza: no. Un qualcosa - che può essere un videogioco, un libro, ma anche una persona - non raggiunge la perfezione con l’assenza totale di difetti.
    Si ha la perfezione con la presenza di difetti, ma non la percezione di questi. Io i difetti di Odin Sphere li ho accettati a pieno e, sinceramente, quasi mi piacciono, perché anche loro contribuiscono a dare un'identità a questo magnifico titolo.

    Spero questa recensione vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate!



    Edited by Kuraisu - 8/1/2017, 23:13
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    Oltre a PQ, ho finalmente iniziato Fire Emblem Fates con Retaggio :shi:
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    Trails in The Sky imo è un gioco adatto alle vacanze dato il suo ritmo rilassato e la spensieratezza, presente sopratutto nelle fasi iniziali. :shi2: Persona 3 è un titolo validissimo, però ti consiglio di giocarlo più avanti!
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    Buona vacanza, Torocchin :shi2:
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    CITAZIONE (melophobia @ 27/7/2016, 11:59) 
    CITAZIONE (Kuraisu @ 27/7/2016, 11:25) 
    Grazie per la corretta segnalazione, quando finirò la risposta al messaggio modificherò lo spoiler tag. :sisi:

    ...In realtà facevo riferimento al mio post. :hans:
    Era un "non aprire a meno che non hai già raggiunto quei punti e visto tutto tutto tutto".

    ... Ah. :asd: Mi ero appena svegliata quando ho letto la prima volta, quindi ho frainteso, scusa X°D
  9. .
    CITAZIONE (Garsha @ 27/7/2016, 11:42) 
    Qualche buon anima che ha giocato Mad Father mi può dire se vale la pena di scaricarlo?

    Ci ho giocato qualche anno fa, secondo me è un indie horror godibile e con momenti, sopratutto verso la fine, che fanno veramente spaventare... almeno, a me ha avuto questo effetto.
    Se ti piacciono giochi come Ib o The Witch's House, te lo consiglio!
  10. .
    CITAZIONE (melophobia @ 27/7/2016, 08:25) 
    CITAZIONE (Kuraisu @ 21/7/2016, 22:43) 
    [spoiler_tag]Libro finale - Capitolo 3[/spoiler_tag]QUESTO NON LO POSSO ACCETTARE.
    Mercedes che davanti al suo regno in fiamme non si arrende, ma usa tutte le sue forze per fermare i suoi nemici e terminare il suo percorso di evoluzione, seguendo l'esempio della madre defunta e diventando l'albero del mondo...
    Non ce la faccio neanche a commentare, lei è sempre stata tra i miei preferiti se non LA mia preferita con Gwen e... niente, ci sono rimasta troppo male e il "bello" è che lei non sia né la prima, né l'ultima ;______;
    Vai Mercedes, insegna agli angeli come baciare i rospi stronzi e come spaccare tutto tutto con la tua balestra...

    Ti segnalo che il messaggio in spoiler è relativo al finale di Odin, includendo i riferimenti nel primo bad ending dell'Armageddon - Mercedes vs Darkova - e il Complete. :sisi:
    Il gioco purtroppo non ha neanche mai dato una chance a lei e Ingway.
    Per quanto ci fossero sentimenti da ambo le parti coltivati nel libro fatato, il primo bad ending spezza facilmente ogni possibile seguito.
    Certo, il canon è Mercedes vs Onix - anche se gli altri finali non negano la sua sconfitta. Oswald non può ferirlo, Gwendolyn si però. - però probabilmente è contro Darkova che si raggiunge l'apogeo dei feels.

    Mercedes affronta un Ingway trasformato sperando di fermarlo, riuscendolo a rompere l'incantesimo a costo della sua stessa vita.
    Curiosamente poi questo è l'unico Epilogo in cui il ragazzo è nello stato fisico migliore: sarà stata la stessa Mercedes a trattenersi al punto da immolarsi pur di ferirlo quel minimo indispensabile per restituirgli la libertà?
    E nello scambio di parole finale, la dichiarazione.

    Ingway, io ti voglio davvero bene.


    La fata è pura, anche se al termine del suo libro l'abbiamo vista diventare una forte regina questo finale non canon ci ricorda che resta una bambina. E lui stesso poi, dopo averla vista spirare, che afferma: come posso ricambiare sentimenti così puri!?, visto che i suoi sono più verso un amore umano.
    La chiusura finale poi, l'urlo al mondo di ucciderlo in quel momento chiude la loro tragedia.
    Non hanno mai avuto una possibilità. Mai.


    E questo screen è stato l'ultimo colpo al cuore, con Ingway che veglia sul bocciolo cuore di Yggdrasill protetto e celato da innumerevoli radici, verso il nuovo nucleo del mondo.
    Ma ne è valsa la pena.

    Grazie per la corretta segnalazione, quando finirò la risposta al messaggio modificherò lo spoiler tag. :sisi:
    Ingway è senza dubbio un altro personaggio che riserva enormi colpi al cuore del giocatore. Tra tutte le scene della morte di Mercedes, quella dopo la battaglia con Darkova!Ingway è, indubbiamente, la più straziante.
    Ho adorato il loro rapporto nel terzo libro e mi è dispiaciuto moltissimo vedere loro come l'unica coppia delle tre principali senza un happy ending. :cry1:
    La schermata del True Ending ha scatenato il colpo finale, ma almeno lascia un barlume di serenità poiché, in qualche modo, il principe e la regina sono nuovamente insieme!
  11. .
    Nel mio sogno eravamo in un castello (simile a quello dove ho fatto il concerto estivo con la banda) a festeggiare il settimo anniversario PaQ, dove ogni staffer si era preparato apposta un outfit ispirato a un personaggio e un discorso.
    Ricordo solo che Viv come vestiti aveva l'abito bianco di Garnet e Ali i vestiti di una principessa degli RPG che atm non ricordo, so solo che Viv era tutta felice e diceva cose del tipo "OMG OMG Ali principessa *_*". Volevo mettere l'abito di Gwendolyn, ma Lux si era presentato coi vestiti di Oswald in camicia (:love:) quindi dovevo per forza cercare un altro gioco.
    A un certo punto il sogno cambia e mi ritrovo sola, in una landa desolata di sole rocce, ad affrontare un troll gigantesco che a quanto pare voleva ammazzarmi per fare merenda. :bu: Avevo a disposizione solo delle magie, ma pian piano gli tolsi una barra di HP (si vedeva la lotta in perfetto stile RPG) e si trasformò in un essere umano qualunque.
    Il sogno si sposta di nuovo al castello, dove Laxy aveva scelto un costume da imperatrice ispirato a Melia e Fanta e Toro, ancora indecisi, stavano giocando insieme a Horizon su PS4, che si mostrava pieno zeppo di scene feels.
    Inoltre, mi accorgo che l'uomo precedentemente troll si stava nascondendo nella folla del castello e che la sua trasformazione avveniva ogni quattro ore. Per il resto non ricordo altro, solo che ho sconfitto il troll e Fanta e Toro che piangevano alla fine di Horizon... :asd:
  12. .
    CITAZIONE (melophobia @ 25/7/2016, 19:08) 
    Personalmente l'incantesimo di Odino non l'ho mai visto come origine di un amore cieco, bensì come una forma di affinità forzata.
    Una malia, un condizionamento mentale.
    È quasi simile a molti contratti di schiavitù presenti in alcune opere dove semplicemente la vittima si vede privata della possibilità di questionare il proprio proprietario. Anche perché poi, ricordiamo, che il matrimonio in quella ambientazione è vista dalle Valchirie come onta più grande, visto che diventa conseguenza della loro incapacità di impugnare ancora la lancia per ferite o altri motivi, tra cui gli stessi crimini.
    Non si tratta quindi di una Principessa Disney che dopo il bacio del principe dedica ogni attimo della sua esistenza, ma di una donna che comunque mantiene la propria individualità.
    Probabilmente l'incanto ha avuto una influenza sul momento dell'esplosione dell'amore, come quando Oswald le grida di non vedersi come un oggetto - cosa che lui odia più di ogni altra cosa in assoluto, avendo vissuto una esistenza per nulla dissimile ad una lama avvelenata. Avrà incrementato e reso più efficace il fare breccia nel suo cuore, ma l'estrema compatibilità di parole in quell'evento non era da sottolineare. Insomma, vedo più l'incanto come un incremento di affinità ad A+ a S che un amore forevah.

    Anche perché il gioco, dalla sua, non mostra altri esempi, dandoci solo una Gwen che anche se sotto il controllo della magia continua ad alternarsi i pantaloni con il marito.
    E povero Re Infernale. Lo pesta Oswald e poi Gwen minaccia di usare la lancia in maniera super efficace se li disturberà ancora.
    Per fortuna non è masochista.

    Mi ha colpito molto leggere il tuo punto di vista e concordo con praticamente tutto. Verissimo che Gwendolyn, alla fine del suo percorso, acquista anche indipendenza, quindi l'amore per Oswald non è la sola cosa che caratterizza la sua liberazione.
    Anche perché, credo più di una volta, venga mostrato quanto l'incantesimo conti ben poco rispetto ai fatti successi.
    Povero Onyx ineed :asd: entrambi gli hanno fatto il culo, in un modo o nell'altro.
  13. .
    Bellissime fanart, Sekai. :love: Ora che ho aperto il topic per la coppia, puoi postare la seconda lì! La prima l'ho già messa io, sorry :cry1:
    Comunque sia, tornando In Topic, sempre per la gioia delle gentili fanciulle, ecco a voi gli screenshot dell'Oswald in camicia integrale, ricco di proteine, senza coloranti o conservanti :flower:
    [spoiler_tag]Niente spoiler di trama, aprite pure[/spoiler_tag]


  14. .

    You are a shining star that lit my way as I roamed the darkned earth.



    Davvero una bellissima storia d'amore, decisamente atipici rispetto alla classica accoppiata cavaliere e principessa degli RPG. Il rapporto tra Oswald e Gwendolyn raggiunge dei livelli altissimi a partire dalla fine della storia di lei e acquista ulteriore profondità e dolcezza con la storia di lui, dove si scopre la nascita del forte sentimento provato.
    I loro dialoghi nel corso di Odin Sphere sono toccanti e poetici al punto giusto; a mio parere, sono proprio questi a fare la differenza e a renderla una ship davvero meravigliosa e un canon assolutamente non soffocante!
    L'amore e l'intesa tra di loro è indiscussa, c'è un solo elemento che rende ambiguo quanto provato da Gwendolyn...
    Il fatto che l'amore della principessa sia stato causato da un incantesimo.
    Ma, alla fine, riflettendoci, incantesimo o meno, per Gwen altra scelta non c'era: Oswald è l'unico in tutta Erion in grado di darle così tanto amore, a garantirle sicurezza e protezione sincera. Oltretutto, non avendo mai ricevuto amore da nessuno, affermerei a occhi chiusi che Oswald sia l'unico in grado di comprenderla.

    Invece, per quanto riguarda il cavaliere, dubbi non ci sono:
    Oswald si rende conto che lei sia diversa da come la dipingono già al loro primo "incontro", viene subito colpito da lei, è l'unico a trattarla la principessa che effettivamente è, intraprende un'odissea per salvarla mentre è ancora addormentata, quando lei si sveglia non fa altro che rassicurarla donandole un anello non da poco figa, con quello controlli il Calderone; in seguito, Oswald la prende in culo dalla sua stessa amata, soffre come un dannato, non vede altro che disperazione... ma in tutto questo, continua ad amare Gwendolyn e a sperare solo nella sua felicità, di rivedere il suo riflesso in quegli occhi a lungo chiusi.

    Ah, piccola curiosità: una delle tante origini del nome Gwendolyn è, letteralmente, anello bianco. Fate due più due e piangete.








    Quest'ultima fanart è la mia preferita, quando la guardo mi immagino Oswald sussurrarle le parole che ho scritto a inizio topic :love:

    Edited by Kuraisu - 19/2/2017, 21:25
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    Finito da qualche giorno Odin Sphere Leitfhrasir, nessuno ha idea del vuoto dentro di me. :cry1:
    Comunque sia, siccome Fire Emblem Fates mi deve ancora arrivare thanks to Amazon, credo sia il momento giusto per iniziare Persona Q.
1224 replies since 1/9/2013
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