Prima di cominciare, vi ricordo di partecipare ai nostri
#RPGAwards e votare i vostri RPG del 2016 preferiti se ancora non lo avete fatto! (Link:
https://goo.gl/forms/7ScEopi5BRFMQRdf2 )
Per quanto mi riguarda, il 2016 è stato un grande anno dal punto di vista del design dei personaggi: sicuramente mi hanno colpito molto i personaggi, principali e non, di
Trails of Cold Steel, per non parlare dei nuovi e vecchi protagonisti di
Bravely Second, della carinissima protagonista di
Atelier Sophie: Alchemist of the Mysterious Book o degli artwork fenomenali dei personaggi di
Fire Emblem Fates (esclusi i modelli osceni, indubbiamente). Eppure, nonostante tutte queste interessanti nomination, ho un vincitore:
Odin Sphere Leifthrasir che, pur trattandosi di un remake, devo ammettere che meritava assolutamente di essere premiato specie dopo essere stato salvato dal dimenticatoio assoluto grazie proprio a questa scelta di ATLUS.
Dei personaggi di questo gioco amo il fatto che ognuno, sia questo uno dei cinque protagonisti o un pinco pallino incontrato in una mappa a venderci pozioni, abbia le sue peculiarità stilistiche e i suoi dettagli personali di espressione, fisionomia e abbigliamento tutte in armonia affinché possano donare al personaggio in questione una propria identità, nonché un riconoscimento immediato; pure dettagli apparentemente insignificanti come la corona di fiori di Mercedes (così come il design ricorrente alla natura di tutta la specie delle fate), le armature di Oswald e Gwendolyn o gli abiti tipicamente saraceni di Ingway e Velvet.
-Kurai