[Atelier Totori] Prime impressioni

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    Premessa: questo è il primo capitolo in assoluto che gioco della saga, non sono esperta di Atelier e non posso fare confronti di alcun tipo con i precedenti o con i successivi, né tanto meno posso consigliare se iniziare da questo, quando giocarlo in base agli altri; al massimo, posso dirvi se consiglio o meno l'acquisto, o quantomeno l'inserimento in una lista di desideri videoludici, del titolo. Vi invito dunque a tenere le mie considerazioni fini solo ad Atelier Totori, almeno per quanto riguarda le sue prime ore, senza prendere in esame qualsiasi legame o analogia con gli altri.

    Non indugiamo oltre, ecco il resoconto di un pomeriggio passato insieme a Totori e i suoi amici!



    La opening colorata e dalle animazioni strepitose è già tutto un programma.



    La cosa che più mi ha spinta ad approcciarmi alla saga di Atelier è lo stile, il quale consiste centralmente nel design dei personaggi e nella cura delle ambientazioni; stile non solo grafico, in quanto mi aspetto sempre in un RPG che entrambi questi elementi abbiano una propria anima, oltre che una bella presentazione.
    Sono rimasta alquanto soddisfatta. Ogni carattere presenta peculiarità uniche e riconoscibili a prima vista, dettaglio che si nota anche nei personaggi tra loro legati come Totori e la sua famiglia: non solo la fisionomia, ma anche nei colori e nel disegno in generale si riconosce subito un membro della famiglia Helmold. Gli ambienti non sono paesaggi pittoreschi o sfondi con dettagli iperbolici, eppure mantengono un proprio spessore e sono piacevoli da guardare nella loro semplicità.

    Collegandomi a uno degli elementi trattati nel paragrafo precedente, voglio soffermarmi brevemente sulla caratterizzazione: chiaramente non posso dilungarmi in quanto io sia ancora all'inizio, ma posso dire che trovo i personaggi accattivanti e simpatici. Sia ben chiaro che non mi aspetto di certo particolari profondità o dettagliate analisi psicologiche con l'avanzare della trama, quanto più personalità genuine e uniche.


    Tutto inizia qui: nello studio di casa Helmold, spesso vittima di esplosioni da parte della giovane alchimista.



    Un altro sfuggente accenno che mi sentivo di fare è alla premessa di storia: Totooria è una ragazzina impacciata e goffa, neofita nel mondo dell'alchimia, e vive in un piccolo villaggio con la sorella e il padre, mentre della madre si sa solo che fu un'avventuriera di illustre fama, ma da un po' di anni non si hanno più notizie di lei e in famiglia la si ritiene mancata; nonostante la prefazione scoraggiante, la protagonista rimane ottimista e determinata nel diventare lei stessa un'avventuriera, insieme all'amico Gino, con l'intento di migliorare le sue abilità alchemiche unito al desiderio di ritrovare la donna dispersa.
    A primo impatto, non si tratta di un'odissea epica e fortemente globale, ma di un'avventura vera e propria, la quale potrà anche non essere titanica, ma in grado di mantenere la sua promessa. Non so come andrà a finire, spero solo che almeno dietro al motivo della misteriosa scomparsa della madre di Totori ci sia una verità sensata, interessante e non eccessivamente scontata.

    Certamente la narrazione non sembra per nulla affrettata, il che permetterà sicuramente di godere la storia in maniera rilassante e coinvolgente nonostante l'incipit abbastanza classico.


    L'interfaccia degli scontri sarà sicuramente familiare a chi gli RPG li divora... ma non finisce qui.



    Non potevo di certo dimenticarmi dell'aspetto giocabile del titolo. Ho già detto che non ho una conoscenza enciclopedica degli Atelier, ma una cosa posso permettermi di accennarla: questa saga non si basa tanto sul combattimento, per quanto sia una parte assolutamente fondamentale, ma più sulla creazione di oggetti e sulla raccolta di materiali per permettere e agevolare la prima azione; questo colpisce indubbiamente qualsiasi tipo di giocatore, poiché tali elementi sono presenti in moltissimi RPG come piacevoli aspetti secondari e facoltativi, che però non ricoprono alcuna importanza per lo svolgimento della trama e non rientrano affatto nell'interesse primario di personaggi intenzionati a salvare il mondo.
    Indubbiamente, maggiore sarà il progresso che si compierà non solo nella trama, ma anche nell'esplorazione, nel completamento di missioni varie, più oggetti saremo in grado di ottenere tramite l'alchimia; di conseguenza, è assolutamente normale che per il momento io non abbia una grande varietà di ricette o di scelta.

    Da apprezzare è senza dubbio la struttura della World Map, mentre i combattimenti ora come ora sono abbastanza statici e le differenze tra questi e quelli di altre saghe iconiche del genere, pur essendoci, non sono in gran numero; tra le caratteristiche inedite si può trovare, per esempio, la possibilità di difendere la fragile protagonista, tra l'altro l'unico personaggio a poter usufruire degli oggetti, in quanto alchimista, dagli attacchi dei nemici.


    Viaggeremo per il mondo di gioco grazie a questa mappa particolare e ben disegnata.



    Un aspetto alquanto inusuale del gameplay è il fattore del tempo: qualsiasi azione, sia questa la creazione di un oggetto, una raccolta, un combattimento, lo spostarci da una zona all'altra e molto altro consumerà istanti che, accumulati, faranno passare la giornata in un'altra. Ora come ora, questa permette di gestire in una certa maniera le proprie azioni e non è risultata spiacevole a discapito delle preoccupazioni iniziali, aspetto tuttavia le fasi più avanzate del gioco per stabilire se questo sia un pregio o un difetto.

    Del comparto grafico penso io abbia già detto abbastanza nella prima parte e sicuramente questo non delude neanche tecnicamente, a parte per dei costanti cali di frame nella fine dei combattimenti; ciò che ho conservato per la fine sono le musiche: le mie aspettative per quanto riguarda queste erano quasi nulle, il che forse ha permesso che io apprezzassi a pieno tracce anche non troppo elaborate, seppur orecchiabili, come questa o quest'altra.



    Spero queste mie impressioni vi siano piaciute!
    Ci rivedremo con una recensione completa? Se sì, prima o dopo aver recuperato quantomeno i restanti capitoli della trilogia di Arland? Alchimisti veterani e aspiranti, rispondetemi!

     
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0 replies since 25/2/2017, 22:22   110 views
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