Persona 5 - Let us start the game!

Persona 5 non è certo tenero con il giocatore, e lo fa subito presentandoci una situazione dove il protagonista è al centro di voci ingigantite e a scuola ci sta un professore di educazione fisica che non solo abusa dei suoi studenti, ma arriva anche a ricattarli a livello psicologico. È proprio qui che si sono messi in luce Ann e Ryuji, entrambi vittime di Kamoshida, seppur in maniera diversa. La prima doveva cedere ai ricatti del professore affinché una sua carissima amica, Shiho Suzui, avesse un posto fisso nella squadra di pallavolo. Il secondo è stato deliberatamente provocato, in modo da perdere le staffe e causargli l'espulsione dalla squadra di atletica, squadra che è stata poi anche sciolta. Kamoshida ovviamente giustificherà il tutto come "legittima difesa", perfino l'aver rotto la gamba a Ryuji. Ryuji ci racconterà di essere stato il membro del club di atletica più veloce della squadra, ma da quando Kamoshida ha spezzato lui la gamba, nonostante il recupero dall'"infortunio per Ryuji è ormai impossibile tornare a competere.
Quello che rende Ryuji furioso è che Kamoshida è visto come una sorta di modello, mentre Ryuji viene etichettato come un ribelle e poco di buono. È proprio per questo che mi sta facendo adorare Ryuji. È rozzo e sgarbato, e qualche volta dovrà esserci Joker ad aiutarlo a contenere la sua rabbia, ma le sue reazioni sono sincere, scaturite da una forte insofferenza versi i soprusi e i ricatti.

E non so voi, ma io uno con una maschera da teschio e un fucile a pompa non lo farei incazzare

Ann, dal canto suo, non è certo in una situazione migliore.
I ragazzi a scuola la conoscono come la "ragazza di Kamoshida", appunto perché la giovane sembra aver instaurato una relazione col professore. Questo è falso, perché la ragazza sta solo subendo molestie dal professore. Come ho detto prima, Ann è ricattata dal professore, e per il bene della sua amica non ha il coraggio di ribellarsi. Avviene però un evento che la scuote nel profondo: Shiho Suzui, la sua miglior amica, tenterà il suicidio. E' qui che Ann capisce di non poter rimanere a guardare, e deciderà quindi di unirsi a Ryuji, Morgana e Joker per porre fine alle ingiustizie che Kamoshida compie a scuola.

Must protect

Quindi è già chiaro che, anche se per motivi diversi, ciò che spinge i ragazzi a compiere l'azione di rubare il cuore nasce da un forte desiderio di porre fine alle ingiustizie.Le ingiustizie vanno però smascherate, ed è qui che di nuovo a mettersi in mostra è Ann.
Una volta privato Kamoshida del suo tesoro, in questo caso una corona che lo fa sentire il re della scuola, Shadow Kamoshida chiederà a i Phantom THieves di risparmiarlo, e sarà proprio Ann ad agire. Farà finta di attaccare Kamoshida, ma mancherà apposta il bersaglio, al fine di spaventarlo ancor di più e affermando "non potrà confessare le sue malefatte se gli causiamo un tracollo mentale."
Linea fortissima, che ribadisce ancor di più quanto alla base delle azioni dei ragazzi ci sia un fortissimo senso di giustizia.
Dal punto di vista del gameplay, questo Palace è stato stupefacente.
I dungeon non sono più generati randomicamente, e sono dungeon vastissimi, che potremo esplorare da cima a fondo e ricco di segreti.
Come primo dungeon è stato decisamente corposo e lungo, ma non ci ritroveremo mai con l'acqua alla gola per via della deadline, grazie alle varie safety room collocate in varie zone del dungeon, dove potremo salvare a riposare, e che poi saranno accessibili tramite viaggio rapido, in modo da poter ricominciare ad esplorare da dove eravamo usciti.

Ed è bellissimo come ogni volta che si instaura un rapporto, il calendario torni al presente con Sae che ipotizza su quale sia stato l'apporto ai crimini dato dal personaggio a cui ci siamo avvicinati

Partiamo subito dalla grande aggiunta: Yusuke. Personaggio che mi è sembrato interessante fin dalla prima battuta che scambia con i Phantom Thieves(cioè chiede ad Ann di farle da modella per un disegno, hai capito il furbastro) e per cui nutro grandissime aspettative per quanto riguarda il suo sviluppo. Yusuke è un ragazzo pacato, educatissimo e gentile, anche se talvolta la sua fortissima passione per l'arte può farlo sembrare un po' "strano". Cosa che mi aveva lasciato mezzo perplesso dal trailer era il suo doppiaggio, affidato a Mattew Mercer, ma fortunatamente sentirlo ingame mi ha fatto ricredere. Mercer riesce a prestarsi bene come Yusuke, sia quando il ragazzo mostra la sua solita natura composta e gentile, sia quando il giovane da sfogo alla sua rabbia. La cosa più bella è che quella di Yusuke è una rabbia "calma", contenuta. Non griderà, ma dirà delle frasi alzando sì la voce, ma senza mai scomporsi troppo. La frase presa nel suo trailer introduttivo, "You will fully taste the wrath of those who were preyed upon by you!", viene detta da Mercer in modo perfetto. Non si scompone troppo, ma lascia comunque intendere che Yusuke sia giunto al limite e che non abbasserà più la testa.
E' ora quindi di concentrarsi sul cattivo di turno, e del nuovo crimine di cui si parla in Persona 5: Plagio.
L'avversario da riformare stavolta è un famoso pittore, Ichiryusai Madarame, famoso in tutto il Giappone per la bellezza delle sue opere e, soprattutto, per il suo stile in continua evoluzione. All'apparenza un signore anziano gentile e disponibile, Madarame è in realtà un opportunista e presuntuoso, che nel corso degli anni non ha fatto altro che prendere allievi e rubare loro i lavori, costringendo anche alcuni a vivere per strada(potremo incontrare infatti un senzatetto a Shibuya, che ci dirà di essere stato sfruttato e poi cacciato senza troppi riguardi).
Inoltre, Madarame sfoggia anche un'apparente modestia, mostrandosi appassionato di arte e vivendo in un'umile baracca con il suo allievo preferito, Yusuke per l'appunto.
Il tutto ci viene rappresentato in maniera fantastica dal suo Palace, che proietta la baracca in cui vive come un prestigioso museo sorvegliatissimo dove sono custoditi dei quadri raffiguranti proprio i suoi vecchi allievi. Ci fa capire subito quanto per Madarame le persone non siano altro che oggetti da sfruttare e possedere per il proprio tornaconto, e ovviamente il quadro esposto in bella mostra è proprio quello di Yusuke.
Il tutto ci porta poi alla scoperta dello Shadow di Madarame, che appunto ce lo presenta come un anziano crudele e privo di alcun senso di colpa verso i suoi allievi.
C'è anche un'altra cosa che andrebbe detta sulle sue malefatte, ma evito di scriverla esplicitamente perché, onestamente, anche il solo ripensarci è un grande pugno allo stomaco(e poi sono sicuro che chiunque abbia finito la seconda deadline e stia leggendo questo commento capirà di quale evento sto parlando).

Creepy

Dunque è ormai abbastanza chiaro che, come si era capito anche dal primo Palace, Persona 5 si concentra sui crimini più spregevoli che possono essere compiuti dall'uomo. Con il Castello e Kamoshida si è trattato di violenza e abusi su minori, mentre con il Museo e Madarame si è trattato di sfruttamento e di appropriazione illecita.
Ora non vedo l'ora di scoprire a cosa andrò contro nell'affrontare il prossimo bersaglio dotato di un Palace.

Il primo Palace: violenze e molestie su studenti liceali.
Secondo Palace: furto e sfruttamento di lavoro altrui
Terzo Palace..... MAFIA
Esatto, l'avversario di questo Palace sarà proprio un membro della malavita di Tokyo, un certo Junya Kaneshiro.
Di cosa è colpevole, il losco figuro? Tra tutte le cose, si macchia forse di uno dei crimini pià riprovevole: spaccio di droga. Ma non si tratta solo di spaccio di droga, gli scambi vengono effettuati da studenti della Shujin Academy costretti a fare il lavoro sporco per Kaneshiro. Ed e' proprio lo sfruttamento di giovani studenti innocenti a suscitare l'interesse di un certo personaggio: Makoto Niijima, presidentessa del consiglio studentesco della scuola.

Chi ha completato la deadline sa benissimo perché ho messo questa pic

E' appunto lei la protagonista indiscussa di questo arco, e forse è proprio per questo che, per ora, l'arco del terzo Palace risulta tra i miei preferiti.
Per Makoto è a dir poco inaccettabile che degli studenti vengano sfruttati e ricattati, ed è per questo che si rivolgerà ai Phantom Thieves per risovlere la questione. Makoto si mostra da subito sveglia ed intelligente, tanto che riuscirà a scoprire in un baleno l'identità dei misteriosi "ladri di cuori" che stanno pian piano facendosi un nome in città.
Ovviamente Makoto non se ne resterà con le mani in mano, anzi. Come già successo contro Kamoshida e Madarame, il nuovo membro del party si adopererà nella lotta contro Kaneshiro già da prima di ottenere il suo Persona, e questa è una delle cose che sto adorando di più del gioco. Ogni singolo personaggio è attivamente protagonista dell'arco a lui dedicato, e non più un "ostaggio" da salvare come succedeva nel mondo della TV di Persona 4. Ciò riesce a rendere i personaggi che si aggiungono ai Phantom Thieves rilevanti e con uno spessore degno di nota fin da subito. Nel caso di Makoto, basti pensare che è LEI che si reca nel covo del criminale per cercare di interrompere questo traffico di stupefacenti ai danni di studenti. Inoltre, come se ciò non fosse abbastanza, sarà Makoto stessa a voler essere accompagnata all'interno del Palace per porre fine ai traffici di Kaneshiro.
E' proprio all'interno del Palace che assisteremo al risveglio del Persona di Makoto, e ragazzi non sto nemmeno a dirvi che spettacolo che è stata quella scena.

Charge, Johanna!
Che quella della studentessa modello, sempre educate ed obbediente fosse solo una facciata l'avevo già capito, ma diamine ragazzi se non son rimasto comunque sorpreso dalla badassaggine di Makoto. E' TROPPO BADASS. La sola scena del risveglio del suo Persona è spettacolare, e le sue parole in tutto l'arco del Palace ci faranno intuire che far arrabbiare Makoto è altamente sconsigliabile. Vedremo la ragazza dar sfogo a tutte le sue emozioni, affermando addirittura di aver "finito di fare la brava ragazza!" Non seguirà più ordini impartiti dagli adulti. Non si farà influenzare più da ciò che la gente si aspetta da lei. Makoto deciderà di agire secondo i suoi principi e secondo il suo senso di giustizia.

Inoltre il suo Persona è una moto, quindi credo non ci sia bisogno di dire altro, giusto?

Dopo aver risolto la questione di Kaneshiro, cominceremo a veder affiorare i vari aspetti della personalità di Makoto. Può sembrare distaccata in apparenza, ma la ragazza in realtà è dolce e premurosa. Mostra il suo lato duro e rigoroso solo contro chi se lo merita, compreso Ryuji quando quest'utlimo non s'impegna come dovrebbe nello studio XD
Una scena che mostra chiaramente il cambiamento di Makoto è quando stringe amicizia con Ann. Le due ragazze all'inizio non andavano minimamente d'accordo, ma dopo le vicende del Palace, si scuseranno l'una con l'altra e decideranno di aiutarsi l'una con l'altra in una scena che ai fan di Persona non può non far tornare in mente Yukari e Mitsuru di Persona 3.
Quindi sì, anche se in sole poche ore di gioco, Makoto si è presa subito un posto tra i miei personaggi preferiti del gioco, e devo dire che anche il suo confidant si sta rivelando davvero interessante(ora sono al ivello 5).

Il quarto Palace intraprende una direzione diversa dai primi tre. Nei primi tre dungeon del gioco ci eravamo confrontati contro criminali dal crimine sempre più grave, ma qui le cose funzionano diversamente.
I Phantom Thieves hanno ormai raggiunto una popolarità notevole, dato che l'ultima volta hanno sgominato un membro di un'organizzazione criminale, mica bruscolini. Vengono quindi minacciati da un gruppo di hacker chiamato Medjed, che dichiarano di rappresentare la vera giustizia e accusano i Phantom Thieves di essere nient'altro che dei criminali. Inoltre, Joker viene anche contattato da un misterioso hacker di nome Alibaba, che si propone di aiutare i Phantom Thieves a patto che questi rubino il cuore ad una persona: Futaba Sakura.

Il nome della ragazza non è certo nuovo ai nostri cari ladri, in quanto Sakura è il cognome di Sojiro, l'uomo che sta ospitando Joker nel suo cafè. I ragazzi decidono quindi di indagare, e verranno a scoprire che Alibaba è Futaba stessa, che vuole che il suo animo venga riformato in quanto la ragazza si ritiene la responsabile della morte della madre.
E' qui che ci viene narrata la sua storia. Futaba è cresciuta praticamente con la sola madre, una donna indaffaratissima con una ricerca e che, stando a delle voci che circolano, si sia suicidata per colpa delle continue lamentele e dello stress causatole dalla figlia. Un giorno la madrè si getterà sotto un'auto davanti agli occhi della giovane ragazza, e da allora Futaba diventerà una ragazza chiusa, isolata da tutti e che arriva a considerare la sua stanza una tomba.
Il suo Palace sarà infatti una piramide egizia, una tomba in cui Futaba intende trascorrere i suoi giorni e morire per espiare quelle che secondo lei sono le sue colpe. L'intervento dei Phantom Thieves è ciò che sarà in grado di salvare la ragazza. Esplorando a fondo nei suo ricordi distrorti, la ragazza si ricorderà di alcuni particolari. Prima di tutto, il fatto che sua madre fosse una donna amorevole e che non ha mai smesso di voler bene a sua figlia. Inoltre, verrà messo in dubbio l'atto suicida della madre, descritta da Futaba fuori di sè mentre la donna si lanciava sotto l'auto, ma Futaba non ricorda affatto di averla mai vista comportarsi a quel modo. Si pensa quindi che possa esserle stato causato un tracollo mentale, forse anche dai capi degli stessi "uomini in nero" che lessero a Futaba la lettera di suicidio della donna.
Il Palace si concluderà con una scena che sì, mi aspettavo ci sarebbe stata, ma l'impatto emotivo è stato comunque tanto e a stento sono risucito a trattenere un po' di commozione. Nel Palace Futaba si ricorderà di com'era veramente sua madre, e questo la porterà a farsi coraggio e ad unirsi ai Phantom Thieves alla ricerca della verità su sua madre e sulla ricerca a cui la donna lavorava quando era ancora in vita.