τέλος (Telos) è la storia di quattro Agenti Speciali del Principato di Gerania, intenti a catturare un misterioso e brutale omicida, che si firma appunto Telos, colpevole di innumerevoli assassinii.
La storia passa da semplice "inseguimento" a uno scontro di ideali, visioni di giustizia e risoluzioni di molti, molti dubbi che si verranno a creare. Tanti personaggi, ognuno con i propri segreti, vi terrà compagnia nella città-stato ormai nel degrado e nel crimine; quartieri a pezzi ignorati dalla nobiltà, un regnante i cui interessi per il popolo sono scarsi, pestaggi e zone piene di teppisti... E un killer brutale sempre pronto a colpire. τέλος, la fine è vicina?

-Aeldus Zalcha, il protagonista, è un giovane Agente specializzato nel combattimento con le pistole. Pieno di dubbi, incertezze, riesce a farsi prendere dagli eventi, mantenendo però audacia e spirito di iniziativa adatta per ogni occasione. Di solito lo chiamano Eld. Adora il suo giubbotto rosso.

-Valerious Chander, il migliore amico di Eld, potente mago. Sentimentale, un po' poetico, ha un debole per una mutaforma conosciuta all'Accademia. Supporta sempre l'amico, ed è sempre al suo fianco anche nelle situazioni più difficili.
Eld lo chiama Val. Sa essere, ogni tanto, piuttosto misterioso.

-Camilla Septimius, la bella e tosta Agente, esperta nell'uso della lancia.
Determinata, disciplinata, uno dei soldati più forti usciti dall'Accademia di Gerania. Si sente sempre in competizione con suo fratello, che si promette sempre di superare. Nasconde un lato dolce, ma non lo mostra spesso in giro.

-Leroy Pekos, nuovo tra i migliori, è da poco stato inserito negli Agenti Speciali, e già gli viene affidato il Caso Telos.
Impulsivo e introverso, odia la situazione in cui si trova la città, continua a ricordare che le persone che possono fare la differenza siano quelle che vivono di ideali. Non esita a uccidere per raggiungere l'obiettivo, questo lo porterà nel mirino di Camilla.

-Zemiron Pronet, membro aggiunto, è un ragazzo di Urania. Conoscitore delle Lingue Antiche, anche lui vive odiando suo fratello che gli ha sempre soffiato ogni merito. Veloce e abile nel combattimento con la spada, utilizza un coltello insieme a questa e fa delle schivate il suo punto di forza. Non perde occasione di provarci con Camilla.
In battaglia sembra danzare.

-Stella, Scio e Nitro formano il team di supporto dei protagonisti. Forniscono indicazioni, aiutano a risolvere arcani e suggeriscono percorsi da prendere. Stella è una donna sicura e responsabile, Scio è un arrogante so-tutto-io e Nitro è un esperto di Globalnet e videogiochi.

-Erina Zalcha, madre di Aeldus, Generale dell'Esercito di Gerania. Brandisce l'arma da fuoco più forte della città, forgiata dall'armiere Caelum, suo marito. Saggia e piena di esperienze, sarà lei a guidare, ogni tanto, Eld fuori dai suoi dubbi.
La sua abilità in battaglia è rinomata, difficilmente qualcuno riesce a tenerle testa.

-Caelum Zalcha, padre di Aeldus, è un armiere che vive a Talassa. Pur vivendo lontano da Gerania, non ha mai smesso di amare sua moglie. È tra i migliori tecnici della città.

-Teknom Pekos è il padre di Leroy. Un anziano Generale dell'Esercito, nutre molta fiducia in suo figlio.
Sua moglie perse la vita per mano di un criminale anni prima, e non è mai riuscito a smettere di soffrire per la cosa.

-Principe Bulwark, personaggio il cui nome è volutamente non specificato, il Principe è un regnante strafottente, che si concede sempre agli sfarzi e al lusso, pensando quasi solo a questo. Un tipo eccentrico dai capelli viola, ha un debole per le donne.

-Sigma. Un misterioso personaggio dal volto mascherato. Brandisce diversi tipi di armi, tra cui una mitragliatrice uguale a quella di Erina. Enigmatico e criptico, parla sempre di come gli ideali non possano essere fermati, e tenta sempre di dissuadere Eld e il gruppo dal trovare Telos, "per il loro bene". Mostra abilità fuori dal comune.

Spensi la televisione, che da ore trasmetteva notizie già sentite. Indossai il mio cappotto rosso, infilai le mie fidate pistole nelle apposite fodere e mi sistemai i capelli, neri arruffati, come piacciono a me.
Uscito di casa mi aspettava la monorotaia, che si sarebbe diretta al Palazzo Splendente, dimora della famiglia Bulwark, non che del nostro Principe. Seduto lì, cominciai a pensare a cosa sarebbe successo, a che incarico ci avrebbe assegnato, ma soprattutto, se mi avrebbe inserito in qualche gruppo. Tra saluti a conoscenti che trovavo passando per la città e sguardi che cadevano su vicoli sporchi e locali notturni, arrivai senza neanche accorgermene a destinazione.
Ad accogliermi furono due grosse torrette meccaniche che mi esaminarono, "la sicurezza a Palazzo si nota... pensai mentre i raggi degli scanner percorrevano il mio corpo da cima a fondo più e più volte.
Ci volle un poco, ma alla fine riuscii ad entrare. Chiesi qualche indicazione, ma il Palazzo per quanto appariscente fosse, era anche semplice: i corridoi illuminati, i cristalli che pendevano dal soffitto e i numerosi quadri appesi un po' ovunque mi incantavano ma non c'erano molte strade da percorrere, e all'aumentare del lusso si capiva l'avvicinamento nella stanza del Bulwark. Davanti a quell'enorme portone splendente trovai una figura insolita. Un uomo che non pensavo avrei visto durante questa missione. "Valerious?" chiamai da una leggera distanza. "Oh, ehi Eld, non pensavo di vederti qui!" rispose mentre ci battemmo il cinque come usavamo fare per salutarci. "Potrei dire lo stesso di te Val! Piuttosto, la stai ancora cercando?" chiesi sapendo che questo avrebbe scatenato l'apparizione del lato sensibile del mio amico. "Oh Eld, sai bene che non mi fermerò finché non l'avrò trovata! Con quello sguardo, quelle risatine, si è presa il mio cuore e lo ha portato lontano!" iniziò con un poetico tono di voce. "Se ricordo bene non ti disse mai il suo nome, la conosci solo per cognome visto che era nella tua stessa classe di magia..." "Mutaforma! Era una lezione da mutaforma!" mi interruppe. "Sì sì... piuttosto, se ne andò all'improvviso no?" "Purtroppo sì amico, lasciò l'Accademia senza nemmeno avvisare, ma era bravissima! Posso garantirtelo!" e continuava ad elogiare questa donna del mistero, dicendo che un giorno l'avrebbe incontrata di nuovo.
"Eld Eld Eld, non mi dimenticherò mai la dolcezza del suo cognome... Neverus... oh Neverus, Eld, è tutto così..." "Sì sì Val, risparmiami il resto della poesia, piuttosto, tra due minuti inizia la riunione, non dovremmo entrare?" chiesi avviandomi già verso il portone. Udii la voce del consigliere Ishiro, padre del Principe, fare i nostri nomi, così ebbi la conferma. Dovevamo entrare.
La Sala del Trono era immensa, splendida, piena di cristalli, che a quanto pare il Principe adorava, con i muri bianchi e dorati. E il trono stesso era spettacolare. Bulwark era lì, seduto, che alternava la direzione degli occhi guardando suo padre e sua sorella Amanda, scuotendo i suoi lunghi capelli viola per passare il tempo. Subito dopo di noi, fece il suo ingresso una ragazza il cui aspetto mi lasciò stupito. Capelli biondi che sembravano brillare sciolti e lunghi, un viso perfetto e apparentemente liscio, occhi azzurri penetranti e l'immancabile armatura degli Agenti Speciali Golden Rank, oltre che a un'enorme lancia sulla schiena. "Ehi Val, l'hai vista quella? È fantastica!" sussurrai al mio amico. "Eld, sai che il mio cuore appartiene solo alla misteriosa Neverus..." rispose. Stavo per dirgli di lasciar perdere, ma fummo subito fulminati dallo sguardo di Ishiro.
Ci posizionammo in linea orizzontale davanti al Principe, e dopo un inchino ci mettemmo rigorosamente sull'attenti.
Quando Bulwark fu sul punto di proferir parola, l'enorme porta si aprì, e si presentò un giovanissimo ragazzo con i capelli neri, pettinati all'indietro, un'armatura ancora perfettamente intatta e una spada graffiata nel fodero sulla schiena.
"Scusate il ritardo..." disse dispiaciuto il giovane, che fu anch'egli fulminato dal Consigliere.
Si mise in posizione, e fu così che il regale dai capelli viola potette finalmente parlare.
"Molto bene... un passo avanti, da sinistra a destra, per ognuno di voi. Presentatevi." la prima a partire fu la bionda.
"Camilla Septimius signore, diplomata all'Accademia con 101 su 100. A rapporto, signore."
Quando pronunciò quel numero, centouno, io e Valerious ci guardammo stupiti. Era lei, la studentessa della quale si vociferava anni prima.
"Valerious Chander signore. 89 su 100 all'Accademia, sono passato dal Silver al Golden due anni fa." e fu la volta della mia presentazione. "Ehm, Aeldus Zalcha, 98 su 100. Golden Rank signore!" queste furono le parole che mi uscirono naturalmente.
Fu infine il turno del ritardatario. "Leroy Pekos, 91 su 100. Sono nel Golden Rank da due giorni, Signore!"
"<due giorni? Un novellino in un incarico così importante? pensai.
"Perfetto, se non avete altro da dire, procedo. Ne sarete sicuramente al corrente, ma recentemente sono aumentati i casi di omicidio firmati τέλος, e penso abbiate capito la pericolosità e la brutalità di questo individuo. Inutile dire che da oggi vi occuperete solo ed esclusivamente di questo criminale, nella speranza che riusciate a catturarlo e riportare l'ordine a Gerania" "Ordine? Ma quale ordine? Gerania è nel caos più totale! mi venne da dire, ma l'altezza della sua posizione mi bloccò.
"La missione ha la massima priorità..." iniziò a parlare più velocemente, come se volesse finire subito questa storia "dovrete catturarlo, vivo o morto, ad ogni costo. In caso di perdita di uno di voi non saranno forniti rimpiazzi..."
Detto questo, si girò verso sua sorella. "Principe, la stanza da letto è pronta, e lo sono anche le dame di corte..." disse a bassa voce la nobile dai capelli rossi.
"Mi dispiace, ma quando le ragazze chiamano, il Principe risponde" disse frettolosamente il giovane mentre si dirigeva verso la sorella. La prese per mano e le sussurrò "Andiamo, Amanda. Noi non vogliamo far aspettare le giovani ospiti"
Quella frase mi inquietò parecchio, ma non ci feci caso. Non ebbi neanche il tempo di parlare con i miei compagni che Ishiro ci raccomandò di dirigerci alla Caserma Ovest, per conoscere il nostro "team di supporto" o qualcosa del genere.
Dovevo ancora aspettare per socializzare, soprattutto con l'affascinante Camilla, che aveva ormai tutto il mio interesse.

Usciti dal Palazzo cercavo in ogni momento libero di parlare con Camilla, ma ci riuscii solo
sulla monorotaia, diretta alla Caserma Ovest. Il problema era che io le parlavo, ma lei no.
"Ehi... Camilla, giusto?" "Sì, quindi?" rispose con un tono che mi diceva "guarda che voglio liquidarti in fretta"
Non mi arresi, pensai a qualcos'altro e successivamente continuai: "Quindi... 101 su 100 eh? Come hai fatto?" lei si girò verso di me, come se l'argomento le interessasse. "È questione di bravura no, c'è chi è abbastanza bravo da finire con 101 c'è chi invece rimane nei limiti del punteggio massimo. Tu sei uno di quelli". I modi di quella donna mi colpivano, un po' mi offendevano, ma mi colpivano. "Quindi... chi ti ha insegnato a combattere così bene, se è vero che combatti bene..." "Stai forse mettendo in discussione le mie abilità? Combatto benissimo per tua informazione, anche meglio di Verc" E qui, una domanda fu d'obbligo. "Verc? E chi sarebbe?" chiesi io curioso. Lei mi guardò in modo strano, come se volesse dirmi "non sono fatti tuoi" e successivamente si girò. Il tutto mentre Val si godeva la scena ridacchiando e Leroy fissava la città. Decisi quindi di cambiare interlocutore. Il novellino mi sembrava adatto allo scopo, dovevo imparare a conoscere i miei nuovi compagni. Val no, purtroppo lo conosco troppo bene.
"Ehi... Leroy no? Che stai guardando?" chiesi sperando di non trovarmi di fronte un altro come lei.
"Oh, Aeldus! Stavo riflettendo... non so se sai a che livello di degrado siamo scesi qui a Gerania..."
Non era la prima volta che sentivo parlare del Degrado di Gerania, quindi ero già piuttosto preparato sull'argomento
"Scommetto che qualcuno là fuori potrebbe risolvere tutto questo... purtroppo non sono i Bulwark. Sono persone che non contano niente, che vivono di ideali. Non so se mi capisci..." aggiunse, assumendo un'aria sempre più pensierosa.
Capii con chi avrei avuto a che fare in questo incarico: un inguaribile romantico, un'affascinante femme fatale e un giovane pensieroso. "Oh, che allegria..." pensai senza accorgermi che il nostro mezzo era già giunto a destinazione.
Davanti alla Caserma ci chiamò una donna giovane ma non troppo, dai lunghi capelli neri pettinati perfettamente e una giacca particolarmente attraente.
"Ehi, voi dovete essere i Golden Rank a cui hanno assegnato il caso Telos. Da questa parte" La seguimmo senza troppi problemi. La Caserma era un luogo piuttosto semplice, con corridoi stretti, qualche distributore di caffè sparso per la zona e Agenti che giravano frettolosi. Giungemmo alla "stanza 13" con la nostra accompagnatrice.
"Lasciate che mi presenti. Sono Stella Celent, e sono a capo del vostro team di supporto, il Team 13. Mi occupo di esaminare i casi, gli indizi e i dati. E insieme a me abbiamo..." "Scio Violet, so parlare per conto mio grazie." interruppe una voce giovane. Proveniva da un uomo biondo, sdraiato sulla sulla sedia con le gambe sulla scrivania che si sistemava gli occhiali. In mano aveva un libro di Lingua Antica. "Sì, come annunciato, lui è Scio Violet, conoscitore di tutta la storia, gli usi e la struttura di ogni luogo del Principato. Vi informerà quindi sui luoghi in cui vi troverete..." "E sulle Lingue Antiche maledizione! Nessuno le considera, ma sono importanti!" disse bruscamente l'intellettuale. Stella sospirò e procedette verso una sedia che girò forzatamente. Seduto lì sopra c'era un ragazzino con i capelli tutti spettinati, sudato, con due monitor davanti. Su uno di quelli c'era scritto "Speculazioni sugli Undici" e "Mappa dei distretti".Sull'altro, un videogioco online che non avevo mai visto.
"Lui è Nitro, il nostro tecnico, sarà il vostro informatore su tutta la tecnologia del Princiato..." "Se non sarà troppo occuato a giocare a War of the Ancients" disse ridendo Violet. Gli piaceva interrompere le persone a quanto pare.
"Vogliate scusarli... comunque, noi tre, anche se due di noi possono non sembrare, siamo tra i migliori team di supporto."
"Quindi... sarete voi a pararci il culo?" chiese ironicamente Val. "Ah, ragazzi, prima che mi dimentichi. Consegnatemi vostri cellulari." chiese il giovane Nitro. In men che non si dica, erano configurati per contattare, in via anonima, questi tre.
"Ottimo, un romantico, una femme fatale, un giovane filosofo con me e una bella analista, un arrogante so-tutto-io e un appassionato di videogiochi in questa stanza. Potrebbe diventare tutto più allegro?"

Usciti dalla Caserma Ovest, con i cellulari pronti, ci affrettammo a seguire la prima pista fornitaci da Stella: l'ultima vittima
di Telos è stata presa in una vecchia casa, abbandonata ed oscura. Non capivo che tipo di persona potesse decidere di entrare in un posto del genere. Come se l'allegria non fosse abbastanza, l'unico modo per raggiungere l'abitazione era il passaggio attraverso un vicolo buio, stretto e "famoso" per essere covo di bande criminali. "La fortuna ci sorride" pensai. In pochi minuti arrivammo all'ingresso del vicolo, consapevoli di dover estrarre le armi a breve.
Le mie pistole, che non usavo da un po', erano cariche, così come l'energia magica di Val, che manifestava sotto forma di un'aura nera. Credo che anche l'equipaggiamento dei compagni fosse pronto a tutto. Decidemmo quindi di entrare, una volta per tutte.
Ben presto calò il silenzio durante l'esplorazione di quel luogo sporco e maleodorante, dove ogni nostro passo finiva su una pozzanghera, che produceva un rumore, in quel silenzio, assordante.
Tutta questa inquietudine fu interrotto dall'apertura di una porta a destra del vicolo, e dall'uscita di un uomo pelato, vestito di nero con un'orrenda spada rovinata sulle spalle. Dietro di lui, altri due uomini armati vestiti malissimo.
"Chi è che ci disturba... qualche brutto idiota che non sa farsi i fattacci suoi?" disse con voce rauca il primo uscito. Non ci piaceva il suo tono, e Leroy me lo fece capire tirando già la spada fuori dal fodero.
"Levatevi di mezzo!" li intimidì il giovane. Camilla tentò di abbassargli l'arma.
"Oh oh oh, il piccoletto si arrabbia facilmente eh? Ditegli di starsene calmo a quel piccolo impertinente" rispose sempre l'uomo con l'orribile spada e una pessima padronanza del linguaggio. "Non ci piacciono i ficcanaso come voi... e sapete che fine fanno gli impiccioni nel nostro vicolo?" Quella frase non prometteva nulla di buono, e per questo estrassi le mie pistole. Lo stesso fecero i miei compagni. Come previsto, i due scagnozzi dietro di lui, armati di banalissime mazze, ci saltarono addosso: dovevamo combattere.
Iniziai con due colpi nelle gambe del primo, che interruppe subito la sua carica preso dal dolore. Val scagliò una leggera onda d'urto sul secondo uomo, sufficiente per atterrarlo un po'. Con i due nemici a terra, fu semplice per Camilla colpire il ferito con l'elsa della lancia così violentemente da stordirlo. Potevamo definire il nemico finito, e in quel momento il secondo si rialzò dal suo stato di atterramento. Saltai indietro per evitare la raffica lenta dei suoi colpi e nel primo momento di pausa che trovai sparai altri due colpi dalle mie doppie armi. Furono sufficienti per danneggiare il nemico gravemente, che venne successivamente ustionato dalla palla di fuoco evocata da Valerious. Due nemici fuori, uno ancora in combattimento. O così credevamo: il loro "capo", preso dalla paura, lasciò la sua arma e se la diede a gambe verso una stradina a sinistra. Leroy scattò per inseguirlo, ma Camilla lo bloccò con la lancia, facendolo cadere bruscamente. "Ehi, che stai facendo? Non sono loro il nostro bersaglio!" rimproverò la bionda. Il giovane spadaccino si sentiva trattenuto, e si alzò con una leggera rabbia dal terreno. "Sì sì, come vuoi. Ma avrei potuto prenderlo!" disse sperando di ottenere il consenso del resto del gruppo. Val lo guardò e commentò: "Non metto di certo in dubbio le tue capacità, ma cerca di capire ragazzo, non ci servono. Secondo te perché non abbiamo ucciso direttamente questi due? Perché non ci servono, non siamo Agenti, siamo Agenti Speciali, cerca di ricordarlo." Sembrava aver capito, o così speravo.
Avanzammo per quella strada, interrotti meno volte del previsto da altri brutti ceffi, che sistemammo in fretta.
Fu verso la fine del vicolo che incontrammo un altro gruppo di criminali, aggressivi come i precedenti.
Ancora loro che ci caricavano, e stavolta vennero colpiti tutti dall'onda d'urto del nostro mago. Uno di essi venne ferito alle gambe dalla lancia, e si accasciò al suolo sofferente. Gli altri tre non si arresero, anche se uno di loro fu colpito in pieno dall'esplosione criogena di Val e un altro dai miei proiettili, due per gamba. Uno di loro bloccato dall'affascinante guerriera con un affondo al piede destro. Fu in quel momento che decise di arrendersi, ma sempre in quel momento, Leroy saltò con la sua arma,e il possente colpo mise fine alla vita dell'arreso. Il giovane tuttavia ricevette un duro pugno nello stomaco dalla nostra bionda compagna d'armi, tant'è che si ritrovò a terra in pochi secondi. "Ma sei impazzito? Cosa ti abbiamo detto poco fa, idiota!" con queste parole, il novellino si offese parecchio, lo capii dal suo volto. Lo aiutai ad alzarsi, feci cenno a Camilla di andarci piano con lui e provai a parlargli di nuovo, ma non ci fu niente da fare, scattò verso l'abbandonato maniero senza degnarci di una parola. Il cellulare squillò poco dopo. "Ehi ragazzi, sono Stella. Vi monitoriamo, so cosa è successo. Siete fortunati ad essere Golden Rank, di solito i superiori non sono mai felici delle uccisioni non previste..." "Lo so Stella,ma Leroy... non vuole sentire ragioni. Ha tentato di ucciderli quasi tutti. Fammi un favore, tienilo d'occhio." Lei annuì, e la chiamata ebbe fine. "Bene... raggiungiamo Leroy dai. La casa che cerchiamo è vicina."
Il tragitto fu breve, ma lungo abbastanza per permettermi di farmi domande su domande su che persona fosse Leroy, perché era così ostile nei confronti di quei malviventi. Davanti alla casa, il giovane sedeva in un angolo. Con un cenno, capì che dovevamo entrare. L'esplorazione di quella abitazione stava per cominciare.

All'ingresso dell'abitazione, la puzza cominciò a farsi sentire. Il posto era abbandonato da tempo, e ancora non riuscivo a credere che una vittima fosse morta qui. Prima di iniziare l'esplorazione, pensai fosse una buona idea chiamare Scio, per qualche informazione sulla zona.
"La vecchia casa eh? Fatemi pensare..." disse lui. "Ah, sì. La villa apparteneva a Joseph Tukath, l'Imperatore di Urania. La lasciò più o meno sei anni fa, quando scoppiò la guerra civile. -Non c'era tempo per le vacanze ah ah!" finì Scio in modo scherzoso. Se questa villa è appartenuta all'Imperatore deve essere piuttosto grande... pensai preoccupandomi di una lunga esplorazione a vuoto. Prima di proseguire, Val suggerì di chiamare Stella, e così feci.
"Ehi Stella, cosa puoi dirmi sull'ultima vittima?" lei pensò un po', picchiettò qualcosa sulla tastiera del computer e riprese la comunicazione. "La vittima più recente, morta tre ore fa per l'esattezza, è Giran Lefay, una criminale evasa dal carcere recentemente. Probabilmente credeva di poter essere al sicuro qui" Mi fu chiaro il motivo. Chiesi per altri dettagli, e con sorpresa li ricevetti: "Quando fuggì dal carcere portò con lei il fratello, Fen Lefay. La cosa strana è che non è stato registrato come vittima, potrebbe essere ancora vivo. Magari non è uscito dall maniero, nessuno ha visto persone uscire nelle ultime ore..." "Ottima notizia, grazie Stella" chiusi la chiamata, feci cenno alla mia squadra e ci avviammo nella parte più profonda della villa. Il posto era silenzioso, senza contare i cigolii del legno. Il pavimento piuttosto vecchio e umido, le luci quasi completamente assenti, e i quadri, il più delle volte solenni ritratti, completavano l'atmosfera inquietante che si formò al nostro ingresso. Esaminammo le stanze una ad una, finché non arrivammo in una camera buia, senza finestre ed illuminazione. "Faccio io, faccio io..." disse Val accendendo una fiamma con la sua magia. Trovammo un letto sporco e non sistemato, un camino con ancora della legna dentro di esso e qualche pezzo del mobilio che non esaminammo. "È una stanza da letto... piuttosto vuota" disse Camilla mentre apriva armadi e comodini, senza trovare nulla al loro interno. Ad un tratto, uno strano rumore, come un qualcosa che cade, si sentì dal piano di sopra. A quel tonfo, Leroy assunse un'aria stranamente preoccupata. "Ehi pivello, cosa ti prende?" chiese Camilla. "Niente, niente... dite che... potrebbe essere Telos?" rispose il giovane con un tono ancora più turbato della sua faccia. "Beh, forse. Qual è il problema? Se lavoreremo insieme non potrà farci nulla" commentò Valerious. Lo spadaccino non rispose, e si diresse subito verso le scale, con noi al suo seguito.
La sua andatura cambiava passo dopo passo, diventava sempre più inquietata e lenta, finché non si bloccò davanti alle scale.
"Leroy! Aspettaci la prossima volta!" gli dissi tentando di non alterarmi per il suo modo di fare. Annuì per i primi due secondi, ma poco dopo stava già salendo le scale, non curandosi del suo gruppo. Camilla lo fulminò con lo sguardo, ma non se ne accorse. Ci dirigemmo alla prima stanza che trovammo, con il giovane spadaccino che la controllò velocemente e ci disse che non c'era nulla, di passare alla prossima. Ripetette la cosa per tutte le altre stanze, incitandoci ad andare sempre più veloci.
"Aeldus, di a quell'idiota di fermarsi, è pericoloso continuare ad andare avanti da solo!" mi chiese la nostra bionda armata di lancia. Aveva ragione, dovevo parlare con lui e capire cosa lo preoccupava. "Ehi Leroy..." chiesi più volte tentando di farmi notare. Di nuovo un tonfo, provenire dall'unica stanza che non avevamo controllato, chiusa da un portone.
Leroy estrasse la sua spada dal fodero. "Ora basta, lasciate fare a me lo prendo io!" disse con tono fiero e spavaldo. Senza aspettare una nostra conferma, corse verso quella stanza. "No dannazione!" urlò Camilla con la lancia sguainata. "Non perdiamo tempo e prendiamolo!" suggerì Val. Ci avviammo di fretta, preoccupati. Leroy aprì di poco il portone; entrandoci si chiuse. Quando arrivammo noi davanti a quell'enorme porta, non riuscimmo ad aprirla. "È bloccata! Ma come è possibile?" urlò la ragazza mentre prendeva a pugni la serratura. "Qualcuno deve averla chiusa... che sia stato Telos?" dissi mentre sparavo la serratura, composta da tre sbarre di ferro incastonate in tre fori. La tensione saliva, mentre altri rumori di oggetti -o persone- cadenti continuavano ad uscire dalla stanza. "Val!" urlai. A quell'avviso, il mago scagliò una violenta palla di fuoco sulla serratura, incenerendola. Entrammo, ma rimanemmo inquietati dal contenuto di quella stanza.
Muri sporchi di sangue fresco, vasi rotti e mobili infranti, e un uomo, dai capelli castani cortissimi, al centro della stanza, morto. Il suo braccio riportava dei tagli, che formavano la parola τέλος contornata dal suo sangue. Lo stomaco era completamente aperto da una spada conficcata al suo interno: la stessa di Leroy.
Vicino all'unica finestra, aperta e con i vetri rotti, c'era la tessera d'identità del giovane spadaccino, sporca e circondata di sangue. Non riuscimmo a realizzare nei primi instanti l'accaduto. Leroy era scomparso, un uomo ucciso dalla sua spada e il segno di Telos. Non sapevamo più cosa pensare, era tutto troppo strano.

-Terra: 48, 49, 50
-Locke: 48, 49, 50, 51
-Cyan: 47, 48, 49, 50, 51
-Shadow: 48, 49, 50, 51
-Edgar: 48, 49, 50, 51
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-Celes: 48, 49, 50
-Strago: 48, 49, 50, 51
-Relm: 48, 49, 50
-Setzer: 48, 49, 50, 51
-Mog: 48, 49, 50
-Gau: 48, 49, 50, 51

Gogo e Umaro sono sprovvisti di Esper